Jules Andrieu
L’invisibile e l’irrazionale sono, a volte, tangibili
Sono uno scultore ma anche una specie di pittore della materia, perché cerco di esplorarne i vari stati rendendoli visibili nei miei rilievi. Il mio lavoro scultoreo diventa così un recettore per le energie di ancoraggio dell’individuo. Questo è il motivo per cui lavoro con materie prime come acciaio, bronzo, rame e pietre semipreziose. Una manifestazione di questa astrazione appare nelle serie Concretions (Tropfsteine in tedesco). Ho scelto di permettere al pubblico di manipolare alcune mie opere secondo il principio dello scarico e della ricarica emotivo ed eterico, come si usa con i cristalli di quarzo. Il tatto è un senso di vicinanza, ma anche di intimità. È curiosità: uno stato comune tra l’uomo e la materia. L’obiettivo è sentire le mie opere grazie alla loro influenza e “riportare le persone a sé stesse”, per aiutarle a essere più connesse all’essenza del loro essere e di ciò che sono.
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