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Kindergarten Zimbabwe

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09/09/2019

Un progetto educativo per insegnare ai bambini come prendersi cura della terra

Lo Zimbabwe è uno dei paesi più affascinanti dell’Africa meridionale ed è noto per la sua natura selvaggia e i siti archeologici; è compreso tra i fiumi Limpopo e Zambesi e non ha sbocchi sul mare; contando su una discreta disponibilità di acqua e di un clima favorevole all’insediamento, presenta caratteristiche geografiche più ospitali di tanti altri territori africani. Grazie alla speciale protezione riservata al prezioso e vario ambiente naturale e animale, il Paese è uno dei più visitati dell’Africa.

La base del progetto Chaseyama si trova a circa 740 metri sul livello del mare, ai piedi degli altopiani orientali dello Zimbabwe, nel distretto di Chimanimani, nel Manicaland; attualmente, l’area è semi-desertica, con 300 precipitazioni medie all’anno e un alto grado di evaporazione, e non offre condizioni sufficienti per un’agricoltura di successo. L’acqua si trova affondando i pozzi e viene utilizzata per l’irrigazione artificiale, pertanto l’approvvigionamento idrico è un problema importante per tutti gli agricoltori.

Lo Studio Anna Heringer, che concepisce l’architettura come strumento di miglioramento della vita delle persone, ha messo in atto l’idea di sfruttare l’esperienza accumulata in tanti progetti in giro per il mondo, e affidandosi alle risorse locali di Chaseyama ha realizzato un Kindergarten per la comunità PORET.

Concepito secondo i principi della permacultura, un metodo di progettazione e di gestione ecosostenibile degli spazi abitativi sia urbani che agricoli, il progetto mira a  gestire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare necessità della popolazione quali cibo, materiali ed energia, e che favoriscano resilienza, ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali.

Il Kindergarten Zimbabwe fa parte di un progetto educativo concepito all’interno della filosofia di autosufficienza: costruito in legno, paglia e pietra, questa struttura offre ai bambini un parco giochi dove conoscere i principi della natura e metterli in pratica nella vita quotidiana. Le due strutture in legno polifunzionali dalle finestre colorate si trasformeranno in compost al termine del loro utilizzo, senza lasciare detriti. Si tratta di un progetto pilota per promuovere un modo di costruire sostenibile che faccia rivivere l’artigianato e il know-how locale della regione.

La comunità PORET segue la filosofia della sostenibilità olistica dal 1996. Con cura, pazienza, tempo e sementi, e senza alcun aiuto esterno, ha trasformato un’area molto arida in un piccolo paradiso fertile. Il Kindergarten è stato il primo edificio ad essere costruito, agendo come progetto pilota per (ri)generare l’artigianato e l’esperienza edilizia locali. Inoltre è la prima scuola di tutta l’area rurale del distretto di Chimanimani, una regione desolata che ospita circa 200 famiglie senza accesso all’istruzione.

La scuola sarà fortemente integrata con le attività di permacultura in loco. I bambini impareranno a prendersi cura delle piante, a trattare con amore il terreno, a raccogliere l’acqua e a comprendere le esigenze della natura. Oltre a questo la comunità aiuterà lo sviluppo personale degli abitanti dei villaggi circostanti, che usufruiranno delle due strutture come spazi di formazione e di incontro.

La struttura della scuola ha una base in pietra, su cui si sviluppa la parte in legno, materiale di cui lo Zimbabwe è ricco. La parte strutturale in legno è ricoperta di paglia poiché nel paese esiste una forte tradizione di tetti in paglia tecnicamente eccellenti e bellissimi. Inoltre, il modo tradizionale di tagliare l’erba per la paglia riduce il rischio d’incendio nelle regioni, e allo stesso tempo funziona bene nelle zone a bassa piovosità, dove il clima può essere rigido. L’obiettivo dello studio è di riappropriarsi di queste tradizionali conoscenze, poiché sono vitali per le condizioni abitative generali.

Utilizzando le competenze locali il progetto mira anche a rafforzare la solidarietà e lo spirito di squadra, la fiducia in se stessi e la dignità. A causa dei contesti climatici e delle condizioni locali, gli edifici, poiché non costruiti in vetro e acciaio, non dureranno per sempre, ma è essenziale mantenere vive le conoscenze del passato e trasmetterle alle generazioni future. Questo progetto ambisce soprattutto a diventare una scuola di formazione in tecniche costruttive avanzate con materiali pre-esistenti, un progetto sostenibile che sia d’esempio ai tanti villaggi e territori che hanno necessità di reinventarsi e di conoscere meglio l’habitat in cui vivono facendone un tesoro per sé e per i propri eredi.

 

Nathalie Anne Dodd

 

Photo credits: © Stefano Mori & Margarethe Holzer, 2014

 

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