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La campagna del Wwf per salvare il Mediterraneo

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01/09/2021

L’organizzazione lancia GenerAzioneMare: l’obiettivo è coinvolgere i cittadini nella tutela delle specie che popolano il Mare Nostrum

Il Mediterraneo è un patrimonio da tutelare. Il mare che bagna tre continenti, e cuore pulsante di alcune delle più grandi civiltà della storia, sta continuando a fare i conti con una perdita progressiva delle varietà di specie che lo abitano. Una tendenza che, però, secondo il Wwf si può ancora invertire. E questo attraverso quattro principali interventi: promozione della pesca sostenibile, creazione di aree marine protette, salvaguardia delle specie chiave e lotta all’inquinamento della plastica. Per sensibilizzare i fruitori del mare e fare la sua importante parte in questa battaglia comune, il Wwf ha così lanciato nelle scorse settimane la campagna GenerAzioneMare.

Sono diverse le attività messe in campo dal Wwf, alle quali possono partecipare tutti i cittadini. Per esempio, è possibile adottare una tartaruga marina, firmare per chiedere azioni concrete in grado di fermare l’inquinamento del mare, cambiare il proprio stile di vita rendendolo il più sostenibile possibile e seguire alcune indicazioni per limitare al massimo il consumo della plastica. «Il futuro dell’umanità dipende dalla salute degli oceani. Nel loro insieme, se fossero un paese, questo avrebbe la settima economia più grande del mondo, per un valore complessivo di 24.000 miliardi di dollari – spiegano dal Wwf -. Con GenerAzioneMare vogliamo tutelare il Capitale Blu del Mediterraneo, un mare di straordinaria bellezza con oltre 17.000 specie e con un’economia che può generare un valore annuo di 450 miliardi di dollari. Il Mare Nostrum costituisce meno dell’1% degli oceani del mondo e ospita il 10% di tutte le specie marine conosciute. Oltre 150 milioni di persone vivono lungo la sua costa e beneficiano dei servizi ecosistemici che fornisce».

Un capolavoro della natura, il Mediterraneo, da salvare prima che sia troppo tardi. «Dalla pesca eccessiva allo sviluppo economico insostenibile e alle microplastiche, il Mar Mediterraneo è sottoposto a una pressione senza precedenti con pesanti impatti sugli ecosistemi marini, la biodiversità insieme a importanti settori economici come la pesca e il turismo – spiegano ancora dal Wwf, come si legge sul sito dell’organizzazione -. Lo scopo della nostra campagna è anche quello di unire volontari, ricercatori, pescatori, imprese per difendere specie e habitat marini anche attraverso lo sviluppo di Aree marine protette, essere a fianco della piccola pesca, promuovere un consumo sostenibile di pesce e combattere l’inquinamento, in particolare la plastica. Dobbiamo urgentemente ripristinare l’equilibrio del Mediterraneo, in modo che le persone e la natura possano continuare a prosperare, insieme».

 

Dario Budroni

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