La Gacilly, il villaggio dei fiori e della fotografia
Il regno di Yves Rocher, tra natura e immagine
Quando un uomo sogna da solo, è solo un sogno. Ma se molti uomini sognano insieme, è l’inizio di una nuova realtà. (Friedensreich Hundertwasser, 1928-2000)
Al delimitare della foresta del Brocéliande, in Bretagna – quella terra antica cara alla leggenda arturiana dove Mago Merlino ha sortito le più sorprendenti magie e Viviana, la Dama del Lago, continua ad animare le notti – tra alberi maestosi e rocce ricoperte di muschio, sorge un pittoresco villaggio che sembra uscito dalle pagine di un libro di Beatrix Potter.
La Gacilly, questo il suo nome, è una cittadina dalle tante sorprese che deve la sua fama a Yves Rocher, il maestro della cosmesi naturale, che qui è nato e ha creato la sua azienda. La maison Yves Rocher dedica alla coltura biologica 55 ettari di terreno certificato, dove vengono coltivate fra le altre, fiordaliso, malva, camomilla, arnica, calendula, nasturzio, erba cristallina, piante emblematiche che entrano nella formulazione dei suoi prodotti.
Il Jardin Botanique Yves Rocher ospita migliaia di specie vegetali, tra cui una collezione unica di artemisie, ed è un luogo centrale per la biodiversità e la conoscenza del mondo delle piante. Le api, ospitate sui terreni de La Gacilly, ne sono vere e proprie sentinelle, e grazie al conteggio esatto dei fiori attorno alle 200 arnie, è stato possibile calcolare le risorse annuali di nettare disponibili.
La Gacilly accoglie anche il Museo Yves Rocher, dove attraverso installazioni multimediali e guide esperte si è introdotti dalla A alla Z al mondo della cosmesi naturale, che si può provare in prima persona. L’attenzione per i prodotti della natura, il rispetto per l’ambiente e l’importante attività di ricerca hanno fatto di Yves Rocher uno dei marchi più attenti e sensibili nel mondo della cosmesi, anche per l’impegno a livello sociale, in cui si è distinto per l’istituzione del Premio Terre de Femmes, che opera per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalle Nazioni Unite in materia di uguaglianza dei generi e autonomia femminile. La Fondazione, inoltre, si adopera a favore di un’ecologia solidale, essenziale per la biodiversità, e promuove la piantumazione di alberi: entro il 2020 si prefigge di piantarne 100 milioni in tutto il mondo.
Ma non finisce qui. L’amore e il rispetto per l’uomo e la natura hanno fatto sì che l’erede del fondatore, Jacques Rocher, abbia istituito nel 2004 il più grande festival fotografico europeo all’aperto, il Festival Photo La Gacilly, richiamando migliaia di visitatori ogni estate. Si tratta di un’esperienza immersiva che propone il meglio della creazione fotografica contemporanea. Da giugno a settembre la cittadina si riempie di piccole e grandi immagini che nella loro unicità si integrano dinamicamente col paesaggio; il Festival è dedicato ai popoli e alla natura, e attraverso l’occhio fotografico genera stupore e pone interrogativi. Gli artisti si sono messi alla prova per mettere in luce la fragile bellezza del nostro pianeta, per scoprirlo, amarlo e proteggerlo.
Tema di quest’anno è il risorgere dalle ferite del passato: molte delle tele esposte indagano momenti dolorosi del dopoguerra sovietico e dei paesi dell’Est, spaccati di vita quotidiana isolata e silenziosa, come quelli di Alexander Gronsky, o ritratti della natura, a volte rigida e implacabile, a volte teneramente bucolica. Oppure scatti onirici, che ritraggono una femminilità inquieta e poetica, come quelli di Maia Flore. Fra i tanti talentuosi artisti, merita un posto speciale la bella retrospettiva dedicata al genio del Costruttivismo russo, Alexander Rodchenko. Le sue sono immagini etiche e umanistiche fondate sui rapporti tra l’uomo, la natura e lo sviluppo sostenibile.
La Gacilly è anche costellata di botteghe artigianali ben lontane dalla massificazione, qui potete ancora trovare negozi di artigianato genuino dove vengono creati gioielli, decorazioni in ferro battuto, manufatti in pelle e opere d’arte di gusto scenografico; e anche deliziose crêperie specializzate in gallette bretoni, quelle più scure, fatte col grano saraceno e servite per accompagnare formaggi e insalate.
Una curiosità: addentrandovi nel centro storico scorgerete il Chemin de Bonheur, uno stretto vicoletto che mette davvero di buon umore, con la sua profusione di fiori e piante, libere di esplodere fra crepe, gradini e vecchi muri, in un alternarsi di specie, colori e forme. Qui le case hanno porte e finestre dipinte coi colori dei fiori – pervinca, ciclamino, celeste – e la fretta sembra non appartenere ai suoi ritmi. Per assecondare questa lentezza e il contatto fisico con la natura vi consigliamo di raggiungere La Gacilly a bordo di una péniche, una “houseboat” che potete noleggiare nella vicina Redon o a Rennes, e che vi permetterà, in tutta calma, di attraversare una delle zone più romantiche della Bretagna. Attraversando un paesaggio ininterrotto di alberi, canali e chiuse fiorite, giungerete fino a quel piccolo tratto del fiume Aff che lambisce la cittadina di La Gacilly, piccolo villaggio dal cuore palpitante di bellezza che sa coniugare l’amore per la natura con l’arte internazionale.
Nathalie Anne Dodd
Credits: wikipedia