La mostra che indaga sul rapporto tra uomo e tempo
Il Museo Poldi Pezzoli di Milano ospita “La forma del tempo”. Fino a settembre si possono ammirare antichi orologi e opere d’arte
L’uomo ha sempre misurato lo scorrere del tempo. Lo ha fatto osservando i movimenti del sole e delle stelle. E alla fine anche attraverso l’utilizzo di macchine e strumenti dal lui stesso inventati, come per esempio l’orologio. Ed è proprio a tutto questo che si ispira la mostra La forma del tempo, allestita negli spazi del Museo Poldi Pezzoli di Milano. Inaugurata lo scorso 13 maggio, e visitabile fino al prossimo 27 settembre, la mostra nasce per indagare sul rapporto tra uomo e tempo. E questo attraverso l’esposizione di opere d’arte ma anche di tutti quegli strumenti di misurazione che hanno fatto la storia e contribuito al progresso dell’intera umanità.
La mostra di Milano, a cura di Lavinia Galli, curatrice del Poldi Pezzoli, racconta il rapporto dell’uomo con il tempo dall’antichità fino all’età moderna. È suddivisa in tre sezioni: L’orologio cosmico dalla meridiana alla rivoluzione scientifica, Visualizzare il tempo e Nottetempo. E a essere esposte sono una trentina di opere tra sculture, codici, orologi e dipinti, tra cui quelli di Tiziano e Gian Lorenzo Bernini. Ma il fulcro dell’esposizione è rappresentato da alcuni preziosissimi orologi notturni italiani del Seicento, con tanto di quadranti dipinti da importanti artisti barocchi: due pezzi sono del Museo Poldi Pezzoli, mentre il resto arriva da collezioni private. Gli organizzatori, per dare a tutti la possibilità di ammirare la mostra La forma del tempo, hanno anche programmato un tour virtuale che permette di visitare a distanza tutte le sale che ospitano l’esposizione.
Dario Budroni