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La rete internet si prepara a sbarcare sulla Luna

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31/05/2021

L’Esa ha deciso di sostenere due studi di fattibilità in vista delle prossime missioni. Uno è a guida italiana

La Luna sarà a portata di smartphone. O almeno quasi. Il satellite della Terra, da qualche tempo tornato al centro delle mire spaziali di studiosi e astronauti, potrebbe essere presto coperto da una rete internet. E l’Italia, in tutto questo, avrà un ruolo di primo piano. L’Esa, cioè l’agenzia spaziale europea, sta infatti lavorando a un nuovo sistema di telecomunicazione e di navigazione con l’obiettivo di supportare le future missioni esplorative e di favorire lo sviluppo di una serie di servizi in grado di sostenere l’ormai imminente Lunar Economy. L’Esa, per il suo progetto Moonlight, ha così deciso di incentivare l’avvio di due studi di fattibilità. A uno ci pensa la britannica Surrey Satellite Technology, l’altro è invece a guida italiana con Telespazio, una joint venture che mette insieme Leonardo (67%) e Thales (33%).

Il progetto, che si basa sulla creazione di una costellazione di satelliti lunari, è particolarmente ambizioso, visto che il nuovo sistema di comunicazione e navigazione lunare permetterà alle missioni di atterrare più facilmente, ai rover di muoversi in maniera più rapida e agli astronauti di trasmettere con più semplicità tutte le informazioni al pianeta Terra. E a sottolinearlo è Elodie Viau, direttrice delle telecomunicazioni e delle applicazioni integrate dell’Esa. «Un collegamento permanente con la Luna permetterà a tutti i nostri partner internazionali, comprese le società con fini commerciali, di esplorare lo spazio in modo sostenibile – spiega Elodie Viau, come riporta l’Ansa -. Gli esploratori potranno navigare senza problemi e trasmettere sulla Terra tutte le conoscenze acquisite. Un servizio di telecomunicazioni e di navigazione robusto, affidabile ed efficiente abbatterà i costi delle dozzine di missioni in programma sulla Luna e permetterà anche a nazioni più piccole di esplorare lo spazio, ispirando la prossima generazione di scienziati e ingegneri».

Insomma, il futuro diventa sempre più vicino. E l’Italia vuole sicuramente fare la sua parte. «Sappiamo che il decennio appena iniziato vedrà di nuovo l’uomo sulla Luna, questa volta con l’obiettivo di restarci – commenta Luigi Pasquali, amministratore delegato di Telespazio, come riporta sempre l’Ansa -. Il nostro satellite vedrà una presenza stabile di uomini, donne e robot impiegati per attività di vario tipo, sia scientifiche che commerciali, e sarà allora necessario garantire servizi essenziali a queste operazioni».

 

Dario Budroni

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