La seconda giovinezza del tourbillon
Nel 2021 il tourbillon compie 220 anni. Brevettata da Abraham-Louis Breguet nel 1801, è tra le complicazioni più amate e ricercate dagli appassionati
Il tourbillon è considerato da molti la complicazione regina dell’alta orologeria. Una complicazione che in questo 2021 compie la bellezza di 220 anni: è stata infatti brevettata da Abraham-Louis Breguet nel 1801. Una complicazione che, con il tempo, si è discretamente diffusa, sempre però appannaggio di quei marchi già abituati a giocare nel campo delle complicazioni più ricercate.
Alcune novità di Ginevra
Basta dare un’occhiata alle nuove uscite presentate ad aprile a Watches and Wonders Geneva: dei 40 espositori, 31 hanno presentato tourbillon nelle loro collezioni correnti e 18 di questi ne hanno proposto una nuova interpretazione. Un tourbillon è ormai un’aggiunta comune a praticamente qualsiasi orologio con una delle complicazioni classiche, dal calendario perpetuo al cronografo, da una ripetizione minuti a un fuso orario multiplo.
Non sono mancate a Ginevra le grandi complicazioni, come il Reverso Hybris Mechanica Calibre 185 di Jaeger-LeCoultre, accanto ad altre interpretazioni elaborate: l’esotourbillon di Montblanc, il doppio tourbillon “misterioso” di Cartier, il tourbillon 24 secondi inclinato del GMT Sport di Greubel Forsey, l’Excalibur Single Flying Tourbillon di Roger Dubuis e il doppio tourbillon a triplo asse di Purnell. Una tale abbondanza e varietà di tourbillon, prova delle capacità tecniche e del pensiero creativo dei brand creatori, è però relativamente recente. Per moltissimi anni la realizzazione di questo complesso meccanismo, ideato e brevettato da Abraham-Louis Breguet, si è rivelata una sfida troppo grande per la maggior parte dei marchi.
Tourbillon: come andò la storia
Lo stesso Abraham-Louis si scontrò all’epoca con numerosi ostacoli, come ricorda la maison Breguet: “Attraverso lo studio e l’osservazione, Breguet aveva perfezionato la sua comprensione dei fattori – in particolare quelli che influenzano lo scappamento – che potrebbero compromettere la precisione di un orologio. Rendendosi conto che non sarebbe stato in grado di risolvere da solo tutti i problemi associati all’espansione dei metalli e alla stabilità degli oli, Breguet li affrontò aggirandoli. Compensò gli effetti delle leggi della fisica che influenzano il funzionamento interno di un orologio e, con esso, la sua regolarità di marcia. Poiché Breguet non era in grado di alterare la legge di gravità, scelse di domarne gli effetti”.
La determinazione e l’ottimismo dell’orologiaio alla fine prevalsero. Il meccanismo da lui inventato racchiude l’organo di regolazione del movimento – bilanciere e spirale – e l’organo di distribuzione — ruota e leva di scappamento – all’interno di una gabbia mobile che, facendole ruotare, media le variazioni di velocità dovute agli effetti della gravità. Un concetto geniale che si sarebbe rivelato tutt’altro che facile da implementare.
L’idea del tourbillon germogliò probabilmente nella mente di Breguet mentre si trovava in Svizzera, tra il 1793 e il 1795, ma solo sei anni dopo, superate molte difficoltà impreviste, ottenne il brevetto, sei anni prima che iniziassero lentamente le vendite. Breguet probabilmente sottovalutò le difficoltà di mettere a punto questo nuovo tipo di regolatore e impiegò più di dieci anni non solo per svilupparlo, ma anche per renderlo affidabile. Alla fine, lui e il suo staff produssero 40 tourbillon funzionanti tra il 1796 e il 1829, oltre a nove mai completati.
Tourbillon dalla tasca al polso
Altri orologiai avrebbero incontrato le stesse difficoltà, e per questo motivo un orologio da tasca con tourbillon rimase per decenni una rarità che solo una manciata di produttori, tra cui Girard-Perregaux e Vacheron Constantin, poteva offrire. Il passaggio dall’orologio da tasca a quello da polso cambio le cose. Fu una transizione lenta, in primo luogo perché i movimenti del polso svolgono la stessa funzione del tourbillon, variando costantemente la posizione del bilanciere e dello scappamento; in secondo luogo, a causa della difficoltà di ridurre le dimensioni del tourbillon per adattarlo alla cassa dell’orologio da polso, in genere molto più piccola.
Omega presentò uno dei primi orologi da polso con tourbillon nel 1947, seguito un anno dopo da Patek Philippe. I successivi notevoli successi arrivarono negli anni Ottanta, non ultimo quando Audemars Piguet presentò il primo orologio da polso con tourbillon a carica automatica; un risultato ancora più notevole data la sua altezza di soli 2,5 mm. Da allora, i tourbillon si sono diffusi, declinandosi sia in forme classiche, sia futuristiche. Mentre la sua utilità in un orologio da polso rimane un argomento molto dibattuto tra esperti e appassionati, le sue affascinanti rotazioni hanno sedotto i collezionisti, che oggi possono unirsi a Breguet nel celebrare la data del 26 giugno 1801, o meglio del 7 Messidoro, anno IX del calendario repubblicano che era allora in vigore. Il giorno in cui un certo Abraham-Louis Breguet ottenne un brevetto della durata di dieci anni.
Davide Passoni