Nuovo allestimento e riapertura al pubblico con tante novità rivolte ai visitatori diretti in Sardegna
Proseguono gli interventi di riqualificazione al Museo Sanna. Uno spazio sempre più moderno che aggiunge un ulteriore tassello alla revisione completa dell’esposizione, anticipata lo scorso gennaio, con l’inaugurazione del Padiglione Castoldi. Da quando nel 1973, dopo una chiusura temporanea di sette anni, la sezione archeologica del museo fu di nuovo riaperta al pubblico, ci fu un nuovo allestimento curato da Ercole Contu, che ne volle fare “un Museo per tutti” nel quale l’ordinamento cronologico e topografico fossero comprensibili al più vasto pubblico di non specialisti.
Giovedì 26 settembre 2024, dalle 14:00 alle 19:30, il pubblico si troverà di fronte a degli spazi completamente rinnovati. È sufficiente dirigersi verso il Padiglione Raccordo del Museo Nazionale Archeologico “Giovanni Antonio Sanna” per trovarsi di fronte alla nuova Sezione Preistorica. Un Padiglione che è stato completamente rivisto e i reperti sono stati esposti secondo criteri scientifici, museografici ed estetici che rimandano ai più aggiornati musei europei.
Si tratta di un progetto di restyling, curato dallo studio Tortelli e Frassoni, che non si fermerà qui. Sono previsti infatti ulteriori interventi a breve nel Padiglione Marcialis, dove saranno riallestite le sezioni nuragica, fenicio-punica e romana.
Tornando alla Sezione Preistorica si potranno ammirare materiali che attestano la presenza umana in Sardegna dal Paleolitico Inferiore al Bronzo Antico, secondo un percorso cronologico e tematico dove trovano spazio circa 300 reperti, alcuni dei quali tra i più rappresentativi della collezione del museo.
Ad accogliere il visitatore, in un Museo totalmente rinnovato e moderno, in posizione scenografica, le grandi statue menhir rinvenute nel territorio di Laconi e Nurallao, grazie alle quali il Museo Sanna nel 2022 è entrato a far parte della Rete nazionale dei musei delle statue stele-menhir.
Alla fine del percorso, una sezione espone i materiali provenienti dall’altare prenuragico di Monte d’Accoddi, tra cui il famoso piatto con figure umane che si tengono per mano, e reperti legati ad aspetti religiosi, e alla vita quotidiana.
Riccardo Lo Re