Il cuore della mostra è il dialogo tra Fontana e Burri, con undici opere in confronto, tra cui il Concetto spaziale, Teatrino del 1965 e il Nero cretto G5 del 1975

Torino diventa il centro della grande arte italiana con la mostra “1950-1970. La grande arte italiana”, allestita nelle Sale Chiablese dei Musei Reali in esposizione fino al 2 marzo 2025. Un’occasione straordinaria per vedere settantanove opere provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, per la prima volta esposte fuori dal museo. Prodotta da Musei Reali e Arthemisia, con la curatela di Renata Cristina Mazzantini e Luca Massimo Barbero, l’esposizione mette in luce il patrimonio culturale italiano del secondo dopoguerra. La mostra è stata fortemente voluta da Mario Turetta, direttore delegato dei Musei Reali di Torino. Il percorso si snoda in dodici sale e propone un affascinante dialogo tra artisti iconici di quel periodo. Si apre con due lavori simbolici di Ettore Colla e Pino Pascali, e prosegue con opere di Capogrossi, tra cui una monumentale Superficie del 1963. Viene esplorato il tema della materia, con i Concetti spaziali di Lucio Fontana, il Gobbo di Alberto Burri, lavori di Ettore Colla, Mimmo Rotella e l’astrazione di Bice Lazzari. Due sale accostano Afro e Piero Dorazio, celebrati maestri dell’astrazione che portarono l’arte italiana al successo negli USA. Il cuore della mostra è il dialogo tra Fontana e Burri, con undici opere in confronto, tra cui il Concetto spaziale, Teatrino del 1965 e il Nero cretto G5 del 1975. La vitalità artistica romana degli anni ‘50 e ‘60 è rappresentata da un grande décollage di Rotella e opere di Giosetta Fioroni, Carla Accardi, Giulio Turcato, Tano Festa e altri. Un interessante accostamento si ha tra un monocromo nero di Franco Angeli e gli Achrome di Piero Manzoni. La contemporaneità è testimoniata da I visitatori di Michelangelo Pistoletto e le “Cancellature” di Emilio Isgrò. Il percorso si chiude con opere di Mario Schifano e Pino Pascali, come Ricostruzione del dinosauro e i Bachi da setola. L’evento è un risultato della collaborazione tra GNAM e Musei Reali di Torino e consolida il ruolo di Torino come epicentro artistico grazie a eventi come Artissima e Luci d’Artista. La mostra è supportata da Ricola, Frecciarossa come mobility partner e La Stampa come media partner, sottolineando l’importanza della cooperazione tra istituzioni e partner privati per promuovere la cultura.

Davide Mosca

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