La vita e l’arte di Max Ernst nella retrospettiva di Palazzo Reale a Milano
Oltre 400 opere dalle maggiori istituzioni internazionali ripercorrono le tappe del genio del surrealismo e del dadaismo, la sua ricerca artistica e la sua biografia
È stata inaugurata a Milano la prima retrospettiva in Italia su Max Ernst (1891-1976), pittore, scultore, incisore, poeta e teorico dell’arte tedesco, poi naturalizzato americano e francese. La mostra, promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, da Palazzo Reale con Electa, in collaborazione con Madeinart è curata da Martina Mazzotta e Jürgen Pech.
Cosa c’è nella mostra
La retrospettiva Max Ernst, Le ragioni di una mostra, aperta a Palazzo Reale fino al 26 febbraio 2023, offre un percorso articolatissimo. Un’ottantina di dipinti, collage, grafiche, sculture, fotografie, gioielli, libri disposti in nove sale tematiche ripercorrono settanta anni di carriera. Provengono da musei, fondazioni e collezioni private, tra cui: Tate-Londra, Peggy Guggenheim Collection-Venezia, Musei Vaticani-Roma, Fondazione Beyeler-Basilea, Max Ernst Museum-Brühl, Centre Pompidou-Parigi, Thyssen-Bornemisza-Madrid.
Max Ernst è stato pittore, scultore, poeta e teorico dell’arte, capofila del movimento Dada e di quello surrealista nella prima metà del Novecento. Tra i lavori presenti, Crocifisso (1914), Fiat Modes Pereat Ars (1919), I Cormorani (1920), Les Malheurs des Immortels (1922, nell’unica edizione acquarellata), Il bacio (1927), Gli uomini non ne sapranno nulla (1927) e Oedipus Rex (1922), un capolavoro che compie quest’anno un secolo.
Sibilla Panfili