L’anno di Raffaello
A Roma saranno allestite numerose mostre in occasione dei 500 anni dalla morte del grande artista rinascimentale
L’Italia continua a celebrare i suoi geni di ogni tempo. Dopo Leonardo adesso è la volta di Raffaello. Sono infatti passati cinquecento anni esatti dalla morte del grande artista del Rinascimento. Pittore e architetto, scomparso a soli 37 anni, Raffaello Sanzio è uno dei giganti della storia dell’arte. Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno ha sottolineato che nel 2020 in Italia sarà celebrato il pittore che, insieme a Leonardo e Michelangelo, ha lasciato un segno indelebile nella storia del Rinascimento e che ancora oggi continua a ispirare gli artisti di tutto il mondo.
Morto a Roma il 6 aprile del 1520, Raffaello, in occasione dei cinquecento anni dalla sua scomparsa, sarà ricordato attraverso numerose e imperdibili iniziative. Per tutto il 2020, nella sua tomba al Pantheon, sarà innanzitutto lasciata una rosa rossa. Invece dal 5 marzo al 2 giugno le Scuderie del Quirinale ospiteranno una grande mostra monografica dal titolo Raffaello, che sarà l’evento di punta del programma approvato dal Comitato nazionale istituito due anni fa dal Ministero per i Beni e le attività culturali. Per l’occasione a Roma, al Quirinale, saranno esposte decine di opere dell’artista urbinate che arriveranno anche da altri musei italiani e stranieri, dalla Velata alla Madonna del Granduca.
Sempre a Roma, alla Domus Aurea, sarà allestita la mostra Raffaello e l’invenzione delle grottesche. Invece al parco archeologico dell’Appia Antica, dal 25 aprile, sarà ricordato il ruolo di Raffaello come “sovrintendente” del patrimonio romano. Naturalmente anche i Musei Vaticani faranno la loro importante parte, visto che proprio all’interno delle mura vaticane sono conservate alcune delle opere più importanti di Raffaello, a cominciare dalla Scuola di Atene.
Dario Budroni