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L’Aquila capitale italiana della cultura 2026

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09/04/2024

La proclamazione è stata annunciata dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Il territorio riceverà un milione di euro di contributo statale per la valorizzazione del patrimonio culturale

È un riconoscimento ambitissimo, per la capacità di un modello che fin dall’istituzione ha valorizzato i territori e i patrimoni culturali. Ed è per questo che è stata accolta con gioia la proclamazione dell’Aquila come capitale italiana della Cultura 2026. A darne notizia il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, alla presenza dei rappresentanti delle dieci finaliste: Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), L’Aquila, Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini e Treviso, Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).
L’Aquila beneficerà grazie a questo riconoscimento di un contributo statale di un milione di euro da utilizzare per la valorizzazione i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.
Al termine della procedura di selezione il presidente della giuria Davide Maria Desario ha dato le motivazioni: «Il dossier propone un modello di valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale, artistico e naturale. Mira al recupero dell’identità, puntando sulla cultura intesa come volano per la crescita e come elemento fondante di una comunità. Il progetto coinvolge un numero rilevante di realtà, creando un forte collante con i territori circostanti. Il budget previsto è coerente con gli obiettivi. La strategia di spesa indicata è destinata ad avere un importante effetto moltiplicatore. Il palinsesto degli eventi e delle iniziative si sviluppa per l’intero anno e copre tutto il panorama dell’espressione artistica e culturale: cinema, teatro, musica, arti visive. Apprezzata l’attenzione ai giovani che non saranno solo fruitori ma attori. Il progetto adempie agli indicatori del bando, con una buona integrazione tra pubblico e privato. Molto apprezzata la centralità e il coinvolgimento del sistema museale, bibliotecario e universitario. Il giudizio è eccellente».
Per l’occasione è intervenuto anche ilministro della cultura Gennaro Sangiuliano: «Tutte le città che hanno partecipato alla competizione dovrebbero essere Capitali della Cultura, e personalmente vorrei che fossero tutte premiate per la loro bellezza. L’Italia ha una grande ricchezza e tantissimi luoghi che meritano un viaggio. Mi congratulo con la città dell’Aquila che nel 2026 rappresenterà al meglio la nostra Nazione, e accolgo pienamente l’idea di trovare sin da ora, per il prossimo bando, le risorse necessarie per premiare tutte le città finaliste in modo da far vivere questi progetti a lungo».

La storia del titolo Capitale italiana della Cultura 
Istituto nel 2014, il riconoscimento di Capitale italiana della cultura è stato fin qui detenuto nel 2015 dalle città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, che hanno condiviso l’esperienza nell’edizione d’esordio che ha attribuito il titolo alle finaliste del titolo di capitale europea della cultura vinto da Matera per il 2019. Successivamente è stato attribuito a Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018), Parma per il 2020, poi esteso anche al 2021 a causa dell’emergenza sanitaria, e Procida (2022). Per il 2023 Bergamo e Brescia hanno condiviso il titolo di Capitale italiana della Cultura, una scelta del Parlamento a favore dei territori duramente colpiti dalla prima fase emergenziale della pandemia da Covid-19. L’attuale Capitale è Pesaro (2024), mentre la città già designata per il 2025 è Agrigento.

Davide Mosca

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