News

L’arte di Doisneau in mostra a Roma all’Ara Pacis

on
26/07/2022

Il grande fotografo è stato uno dei padri fondatori della fotografia umanista e del fotogiornalismo di strada

Oltre centotrenta capolavori fotografici esposti fino al 4 settembre all’Ara Pacis di Roma. Con l’obiettivo di scoprire ed immergersi nell’arte di uno dei più grandi fotografi del ‘900: Robert Doisneau. Le immagini provengono dalla collezione dell’atelier Robert Doisneau a Montrouge per andare a comporre l’esposizione curata da Gabriel Bauret e promossa e prodotta da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Silvana Editoriale. Tra gli scatti più famosi di Doinseau c’è la fotografia che ha immortalato il bacio tra due giovani, isolati nel loro mondo e indifferenti alla folla dei passanti e al traffico della Place de l’Hotel de Ville di Parigi. Ma i suoi capolavori più o meno famosi ancora oggi affascinano vecchie e nuove generazioni.

«Mi piacciono – spiegava il grande fotografo francese – le persone per le loro debolezze e difetti. Mi trovo bene con la gente comune. Parliamo. Iniziamo a parlare del tempo e a poco a poco arriviamo alle cose importanti. Quando le fotografo non è come se fossi lì ad esaminarle con una lente di ingrandimento, come un osservatore freddo e scientifico. È una cosa molto fraterna, ed è bellissimo far luce su quelle persone che non sono mai sotto i riflettori. Il fotografo deve essere come carta assorbente, deve lasciarsi penetrare dal momento poetico. La sua tecnica dovrebbe essere come una funzione animale, deve agire automaticamente». Doisneau è considerato uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada al pari di Henri Cartier-Bresson. Ineguagliabile la capacità di cristallizzare le emozioni dei gesti e delle situazioni in cui gli uomini e le donne sono impegnati, catturando con la sua macchina la vita quotidiana di Parigi e delle banlieu. Tutte le foto esposte a Roma sono stampe ai sali d’argento in bianco e nero e provenienti dall’atelier Robert Doisneu a Montrouge dove il fotografo ha stampato ed archiviato le sue opere per oltre 50 anni producendo circa 450mila negativi. Doisneu si è spento nel 1994 proprio nel suo atelier. L’esposizione sarà articolata in undici sezioni. Un’attenzione particolare per questa mostra è stata dedicata, poi, all’accessibilità: per le persone con disabilità visiva è stato progettato, in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero, un percorso dedicato, dotato di disegni a rilievo e relative audiodescrizioni. Oltre a questi supporti, sarà disponibile un calendario di visite tattili gratuite, guidate da operatori specializzati. Anche per il pubblico sordo saranno disponibili visite guidate gratuite alla mostra: saranno accompagnati da interpreti della Lingua dei Segni Italiana – LIS, servizio
messo a disposizione dal Dipartimento Politiche Sociali e Salute – Direzione Servizi alla Persona di Roma Capitale e realizzato dalla Cooperativa Segni d’Integrazione –Lazio.

Davide Mosca

TAGS
RELATED POSTS