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L’arte di Siro Cugusi al Museo Nivola

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13/03/2024

L’esposizione, a cura di Luca Cheri e Camilla Mattola, sarà inaugurata il 30 marzo all’interno degli spazi epositivi di Orani

Tutto pronto per la nuova mostra al Museo Nivola. Dal 30 marzo al 3 giugno è prevista infatti la prima esposizione personale di Siro Cugusi (1980). Una casa mai accaduta in una istituzione italiana. Curata da Luca Cheri e Camilla Mattola, l’evento rappresenta un viaggio nella produzione più recente dell’artista. Un percorso caratterizzato da tele puntano a rivoluzionare i generi tradizionali del paesaggio: la natura morta, il nudo e il ritratto. Il tutto in una combinazione inaspettata di elementi iconografici e forme astratte riconoscibili.

La mostra
L’esposizione dedicata a Cugusi si focalizza in particolare su alcune opere realizzare su tela e carta. Dipinti che colpiscono per la tecnica raffinata e le molteplici suggestioni. La sensazione è che questi lavori siano in sospeso tra figurazione e astrazione, grazie a linguaggio artistico che va a interpretare in chiave personale e intima il concetto surrealista del perturbante, lo spazio liminale e metafisico dove niente è come sembra.
Ciò che rendere la pittura di Cugusi così unica è la sua capacità di influire sui temi e generi della pittura classica, decostruendoli a suo piacimento fino ad aprire finestre su mondi paralleli dove simboli sacri e profani si fondono in una cosa sola.
Il paesaggio naturale è un tema ricorrente, rievocato da larghe campiture di verde che rimandano ad alberi e piante. Se da un lato la semplificazione formale dei soggetti e i dettagli stilizzati nel paesaggio richiamano i maestri del primo Rinascimento, da Masaccio a Piero della Francesca, dal punto di vista simbolico l’immagine del giardino come dimensione segreta e spirituale sembra riferirsi al trittico Il Giardino delle delizie, realizzato a partire dalla fine del Quattrocento dal pittore fiammingo Hieronymus Bosch.
Dei lavori dell’arista colpisce in particolare il suo pieno controllo del linguaggio dell’arte. Si pensi, per esempio, della costruzione prospettica, che alterna i sistemi rinascimentali del punto di vista monofocale centrale e della veduta a volo d’uccello, e alle distorsioni novecentesche tipiche della Metafisica e del Surrealismo. Eppure la profondità viene però spesso contraddetta da sfondi decorativi piatti, reiterati e sovrapposti su diversi piani.
La forma influisce sul messaggio. E per questo si ha l’impressione di immergersi all’interno di scenari impossibili a metà tra l’inconscio e la realtà. Attraverso questi paesaggi dominati da illusioni e immaginazione, l’artista prova a costruire un mondo parallelo e utopico, una personale dimensione estetica e poetica, in una ricerca che, destinata inevitabilmente a scontrarsi con il racconto della realtà.
La mostra personale di Siro Cugusi, accompagnata da un catalogo con i testi critici dei curatori, segue quella della pittrice surrealista Bona de Mandiargues. Due autori di diverse generazioni che riflettono l’evoluzione del’arte secondo il Museo Nivola.

Riccardo Lo Re

Siro Cugusi, Untitled, 2022, oil on canvas cm 190×285

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