L’arte racconta fiabe e leggende delle Dolomiti
A Cortina la mostra Pupille ospita lungo un sentiero le opere degli artisti che si sono ispirati ai miti dei luoghi
Tra boschi verdi e meravigliose vette argentate che sembrano bucare il cielo. Sono sempre i fantastici paesaggi delle Dolomiti a fare da sfondo alla seconda edizione di Sentieri d’arte. La manifestazione, che quest’anno è stata intitolata Pupille, si ispira all’affascinante patrimonio di fiabe e leggende tipico di queste montagne. Inaugurata lo scorso 24 luglio, e visitabile fino al 2 novembre, Pupille si svolge a Cortina d’Ampezzo, uno dei luoghi più magici di tutta la catena alpina e una delle più frequentate mete turistiche, sia d’estate che d’inverno. In cabina di regia ci sono l’associazione Controcorrente, Regole d’Ampezzo e il liceo artistico di Cortina, in collaborazione con Quiqueg.
«La mostra esplora la genesi della letteratura fantastica, nata per esorcizzare paure, misurarsi con l’ignoto, sovvertire schemi e formule precostituite, ricercare valori e principi che possano guidare l’essere umano nelle avventure della vita – si legge sul sito dell’associazione Controcorrente -. Il titolo della mostra si collega infatti al desiderio di andare oltre ciò che è razionale e trovare significati nascosti e più profondi. Il termine pupille deriva dal latino pupa, bambola, per la piccola immagine che si vede riflessa all’interno dell’occhio. Le pupille costituiscono il medium tra mondo esteriore e interiore: riflettono e immagazzinano, come uno specchio, tutto ciò su cui il nostro sguardo si posa. Per questo, sono la chiave del nostro inconscio. In questo contesto, l’artista con il suo sguardo primigenio, limpido e indagatore, ha la capacità di scorgere ciò che sta dietro la realtà in divenire e di reinterpretarlo attraverso l’arte».
Il percorso artistico Pupille, a cura di Fulvio Chimento e Carlotta Minarelli, si snoda lungo il sentiero di Pian de Ra Spines, un tracciato particolarmente panoramico che costeggia il torrente Boite e circondato da spettacolari vette. E sono diverse le opere scelte per questa seconda edizione della manifestazione. Per la precisione, sono quelle di Benni Bosetto, che utilizza un’installazione sonora, del duo Cuoghi Corsello, che propone installazioni ispirate a un immaginario fiabesco, di Alessandro Ferri, che ha dipinto d’oro un albero abbattuto dalla neve, e di Maurizio Mercuri, che si è ispirato ai colori dell’alba e del tramonto.
Foto di Rolando Guerzoni dal sito dell’associazione Controcorrente