Le future basi lunari saranno sotterranee
La ricerca della NASA ha individuato sulla superficie lunare una rete di caverne sotterranee che raggiungono i 17°C di temperatura
Il futuro dell’uomo è di nuovo nelle caverne? Forse, almeno per quanto riguarda l’esplorazione lunare. Gli scienziati della NASA hanno infatti scoperto la presenza sulla superficie della Luna di zone ombreggiate sotterranee perfette per ospitare la vita umana. Secondo i dati raccolti dalla navicella LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter), le temperature di questi lunar pits – letteralmente fosse lunari – si aggirano attorno ai 63° F, ovvero circa 17° C, ideali per la presenza umana. Le temperature sulla superficie, infatti, sono estremante proibitive alla vita: la superficie del nostro satellite può arrivare a riscaldarsi durante il giorno fino a 127° C (260° F), mentre di notte raggiunge minime di -173° C (- 280° F). Ma l’importanza di queste grotte non è dovuta soltanto al clima mite. I giorni e le notti sulla Luna durano, rispettivamente, come 15 sulla Terra, circostanza che rende ancora più aspra l’abitabilità sulla superficie.
«Le fosse lunari sono una caratteristica affascinante della superficie lunare», ha dichiarato Noah Petro, ricercatore presso il Goddard Space Flight Center nell’articolo raggiungibile sul sito ufficiale della NASA «Sapere che creano un ambiente termico stabile ci aiuta a dipingere un quadro di queste caratteristiche lunari uniche e la prospettiva di esplorarle un giorno». Le fosse lunari sono state scoperte per la prima volta nel 2009 e tra le ipotesi più accreditate sulla loro formazione è che questa sia dovuta al collasso di antichi tunnel creati dallo scorrere della lava fusa sotto la superficie del satellite in epoche remote. Quando il soffitto di uno di questi tunnel cede, si creano delle entrate naturali che portano a tutta la rete di grotte sotterranee. Tutti i dati della ricerca sono contenuti nel paper “Thermal and Illumination Environments of Lunar Pits and Caves: Models and Observations From the Diviner Lunar Radiometer Experiment”, pubblicato sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters.
Quale che sia il futuro, è chiaro che la NASA è sempre più interessata a installare la presenza umana sulla Luna, sia per motivi di ricerca sia come punto d’appoggio per le successive missioni verso Marte. LRO fa parte del progetto NASA Extended Mission 4, gestita dal Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt (Maryland). Dall’inizio della missione – 18 giungo 2009 – la navicella ha raccolto un’importante quantità di dati riguardo il nostro satellite naturale.
Francesco di Nuzzo