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Le opere di Crisa dialogano con Maria Lai

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18/04/2024

A Matera un’installazione permanente dal titolo Cartogramma sarà l’occasione per ammirare le opere di Maria Lai

È uno degli spazi museali più importanti in Italia per la storia della scultura italiana e internazionale. Il MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea di Matera, può vantare nella sua collezione un ricco corpus di opere: sculture, ceramiche, medaglie, gioielli, disegni, opere grafiche, libri d’artista. La sua preziosa collezione è esposta dentro Palazzo Pomarici (XVI sec.), nel cuore dei Sassi di Matera. Da oggi sarà possibile visitare l’installazione permanente dal titolo “Cartogramma” che vede dialogare le opere di Crisa, nome d’arte di Federico Carta, e quelle dell’artista sarda Maria Lai che sono già presenti nel Museo.
Le opere, spiegano i curatori dell’iniziativa sono: Cuore mio 2002, La torre, 1971-2002 e Sa domu de su dolu, 2002. La torre attesta la grande capacità di Maria di ricreare la realtà; di riscrivere la memoria di un oggetto offrendo ad esso un’altra dimensione. L’opera è costituita dall’assemblaggio di due gruppi di infissi lignei sovrapposti, dipinti di bianco e nero, trame, nodi di spago dipinto. Tale descrizione evidenzia che la parte inferiore dell’opera, la parte bianca, è in realtà il Telaio campestre del 1971 che Maria ripensa e riutilizza, per realizzare l’opera che commemora l’attentato terroristico del 11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York e che data al 2002.
Cuore mio e Sa domu de su dolu ci raccontano un’altra Maria, colei che trasforma in opere le parole scritte nei racconti di Cambosu, suo professore, il quale insegna a Maria il ritmo e il respiro delle parole mute. I fili, i pani, le tre opere della “piccola capretta ansiosa di precipizi” entreranno in dialogo, con l’opera del cagliaritano muralista Crisa che, nel 2019, in occasione del centenario della nascita dell’artista, su commissione dei familiari, ha realizzato sulla facciata dello studio di Maria a Cadeddu un intervento grafico».
«Cerco spazi cosmici, cieli, spazi lontanissimi però tattili. Gli spazi che cerco non sono tanto in una superficie, quanto al di là di essa… Le mappe astrali rispondevano all’esigenza di un rapporto con l’infinito, di una dilatazione e proiezione sulla lontananza… Sono un invito al viaggio», diceva Maria Lai parlando delle sue Geografie. E nuove Geografie nasceranno al MUSMA con l’opera di Crisa dal titolo Cartogramma che è una sorta di “geografia immaginaria composta da sezioni o frammenti di mondo che racconteranno un territorio con il suo paesaggio e il suo cambiamento urbanistico e lo spopolamento. La sua chiave di lettura accompagna Matera a specchiarsi in questa visione. Al dipinto si sovrapporranno degli inserti scultorei in ceramica, dipinti e incisi; veri e propri focus sulla memoria dell’umanità. Un reperto di memorie che sono venute a definirci, tali concetti sono i flussi migratori, i cambiamenti, gli assestamenti e lo spostamento. Nelle porzioni della sua geografia, i Sassi, fermi e stabili, sono i guardiani del tempo storico di questo scenario, le canne al vento simbolo di libertà che crescono spontanee nelle zone di periferia. I fili connettono gli esseri umani al paesaggio. Crisa, come un sismografo, capta con sensibilità il terreno e cerca di tracciare il mondo”. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Matera.

Credit Foto: Pergentile concessione delMUSMA, Museo della Scultura Contemporanea di Matera

Davide Mosca

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