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Le visioni rivoluzionarie di Yayoi Kusama al Gropius Bau

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25/02/2021

Una grande retrospettiva celebra a Berlino l’attività della grande artista giapponese

Yayoi Kusama è una delle artiste più apprezzate e influenti del Ventesimo e Ventunesimo secolo, e occupa una posizione unica nella storia dell’arte contemporanea. Visionaria e geniale, sensibile e anticonformista, la sua vita è stata ricca di successi ma anche segnata dalla convivenza con allucinazioni e disturbi psichici. L’arte è stata per lei un antidoto alla malattia e alle limitazioni, che ha trasformato in performance di body painting, installazioni tridimensionali, dipinti, sculture astratte e nei famosi pois, i “dot”, che hanno segnato un’epoca di passaggio dall’espressionismo astratto allo sperimentalismo di avanguardia.

La mostra al Gropius Bau di Berlino

Con l’intento di illustrare il carattere rivoluzionario della prolifica artista, il museo Gropius Bau di Berlino allestirà la prima grande mostra dell’artista in Germania, Yayoi Kusama: A Retrospective, indagando i periodi salienti della sua lunga attività, mettendo l’accento sulla sua presenza in Europa e in Germania in particolare. In uno spazio espositivo di quasi 3000 m², si avvicenderanno ricostruzioni fedeli degli spettacoli firmati dall’artista, una nuova Infinity Mirror Room, dipinti recenti e un’installazione creata appositamente per il Gropius Bau, consentendo ai visitatori di entrare nel vivo del suo mondo e di ripercorrere la sua carriera dagli inizi, con i primi lavori, fino al ciclo di sculture Accumulation e gli spazi immersivi grazie ai quali è diventata tanto nota in tutto il mondo.

Il percorso cronologico della mostra

L’ampia retrospettiva ricostruisce 8 grandi mostre di Kusama dal 1952 al 1983, partendo dalle prime realizzate nel 1952 nella città natale, Matsumoto, Yayoi Kusama Solo Exhibition e Yayoi Kusama Recent Works, in cui prende corpo la natura immersiva della sua ricerca che sfocerà nel 1963 con l’installazione Aggregation: One Thousand Boats Show. Protagonista è una barca a remi in legno rivestita di forme falliche in tessuto bianco, motivo poi ripreso nel Driving Image Show del 1964. Segue Floor Show – Phalli’s Field, la mostra allestita a New York nel 1965, in cui in una stanza a specchio riempita di falli di tessuto rosso e bianco a pois i visitatori diventano parte integrante della scena.

Nel 1966 Kusama arriva a Essen, in Germania, e con il Driving Image Show stabilisce la sua presenza artistica in Europa; qui le “Accumulazioni” bianche sono accompagnate da oggetti ricoperti d’oro. Nello stesso anno continua a esporre anche a New York, presentando la sua seconda Infinity Mirror Room come parte della mostra Kusama’s Peep Show or Endless Love Show. I visitatori sono invitati a guardare attraverso due buchi all’interno di una stanza esagonale che non contiene oggetti ma solo luci lampeggianti, in un’evocazione del principio di infinito che tanto ossessiona Kusama. L’ultima ricostruzione al Gropius Bau propone uno sguardo sulla mostra Encounter of Souls del 1983, che fu allestita dall’artista a Tokyo come tentativo di riunire opere significative di diversi periodi creativi della sua carriera.

La rivoluzione di Yayoi Kusama

La ricerca intrapresa da Gropius Bau conferisce una nuova prospettiva alla storia delle mostre di Kusama e, come tale, alla scrittura della sua eredità storica in Germania. Questa linea temporale è accompagnata da fotografie e filmati documentari che illustrano la dimensione performativa del lavoro dell’artista, contestualizzando in dettaglio la sua opera. Allo stesso tempo evidenzia la natura rivoluzionaria della sua combinazione di moda, arte e performance, non ultimi i suoi Happenings che spesso si ispiravano ai movimenti socio-politici degli anni Sessanta e Settanta.

La continua auto-citazione di Kusama, in cui confonde i confini tra il suo corpo e l’ambiente circostante – soggetto e oggetto, dentro e fuori – è la chiave di volta della mostra, una pratica che si rifletteva anche nel lavoro di altri artisti attivi negli anni ‘60, quando “vita e arte” iniziarono a convergere. Kusama usa il proprio corpo come parte delle sue opere, in un gesto che potrebbe essere letto come un’anticipazione dell’odierna cultura dei selfie. Il desiderio di Kusama di fondersi con le sue opere è sempre stato associato a un annnullamento del sé, a un’espansione nell’infinito, e rimane tale anche oggi.

Come afferma Stephanie Rosenthal, direttrice del Gropius Bau e curatrice della mostra: “Kusama non solo ha stabilito uno status unico nel mondo dell’arte degli anni Sessanta con la sua pratica multidisciplinare, ma le sue dichiarazioni politiche hanno anche contribuito al dibattito femminista dell’epoca. Alcune questioni che oggi non hanno perso la loro importanza possono essere trovate sin dalle prime fasi della sua opera. Ricostruendo queste mostre rivoluzionarie, che Kusama stessa ha progettato nei minimi dettagli, questa retrospettiva riflette sulla presenza dell’artista in Germania e ripercorre lo sviluppo della sua arte dagli anni Cinquanta. Uno degli obiettivi della mostra di Berlino è affrontare la sua personalità artistica e sottolineare l’importante ruolo che ha avuto in una rete internazionale di artisti, critici, curatori e gallerie”.

La mostra Yayoi Kusama: A Retrospective è curata da Stephanie Rosenthal e organizzata dal Gropius Bau Museum che la accoglierà dal 23 aprile al 1° agosto 2021, in collaborazione con il Tel Aviv Museum of Art.

 

Nathalie Anne Dodd

Credits:wikipedia

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