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L’etnografia immaginata da Antonio Marras

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23/06/2021

Tra antichi reperti e costumi tradizionali: a Sassari il grande stilista sardo ha curato la mostra “Sulle tracce di Clemente”

Lo sguardo si perde tra le ricchezze degli antichi reperti. Sono pezzi pregiati di una storia che affonda le sue radici nei millenni. Ma da qualche giorno, nel museo nazionale archeologico ed etnografico Giovanni Antonio Sanna di Sassari, è possibile perdere il proprio sguardo anche tra i capolavori della tradizione etnografica della Sardegna, tutti racchiusi in una esposizione che è stata allestita da un vero artista del gusto e del bello: lo stilista algherese Antonio Marras, uno degli italiani del suo campo più apprezzati anche a livello internazionale.

La mostra, inaugurata lo scorso 18 giugno, si intitola Sulle tracce di Clemente. E si tratta di un progetto originale dello stilista e designer sardo. Ospitata in un’ala del museo dedicata all’ebanista e mecenate sassarese Gavino Clemente, l’esposizione ha come protagonisti i materiali che furono donati dallo stesso Clemente nel lontano 1947. Tessuti, costumi tradizionali, gioielli, manufatti artistici: il meglio dell’etnografia della Sardegna messo in mostra secondo le visioni e le intuizioni di Antonio Marras e della moglie Patrizia Sardo. «Il costume sardo affascina per la straordinaria varietà, per gli elementi strutturali, decorativi, cromatici e per il suo significato di identificazione etnica. Di fronte al pericolo avvertito di una temuta globalità omologante, si fa strada la volontà di salvaguardare la propria identità e valorizzare la diversità come fattore di ricchezza e patrimonio da custodire» ha commentato Antonio Marras, come riporta l’Ansa. «L’esposizione celebra la cultura a 360 gradi, e lo fa sulle note dell’archeologia, dell’arte, della tradizione, della musica e della letteratura – spiegano dal museo Sanna, come si legge sulla pagina Facebook della struttura -. Un dialogo tra varie forme di cultura che ha come obiettivo la valorizzazione dell’immenso patrimonio del museo». Una mostra che, come ha sottolineato Francesco Muscolino, direttore regionale dei musei in Sardegna, è stata pensata per unire quelle che sono le due anime del museo Sanna di Sassari: l’archeologia e appunto l’etnografia.

All’evento di presentazione della mostra, insieme a Muscolino e a Marras, sono intervenuti anche Elisabetta Grassi, la direttrice del museo Sanna, e Salvatore Rubino, il vicepresidente della Fondazione di Sardegna, che ha finanziato il progetto. L’esposizione è visitabile, fino al giugno del 2022, dal martedì al sabato, dalle 9 alle 20, per un massimo di 10 persone per volta. Le visite sono consentite solo su prenotazione (scrivere a drm-sar.museoarcheoss.prenotazioni@beniculturali.it con almeno 24 ore di anticipo). Il biglietto di ingresso costa 4 euro. Il resto del museo, invece, è chiuso per lavori di ristrutturazione.

 

Dario Budroni

 

Foto dal sito della Direzione regionale Musei Sardegna

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