L’Europa si lascia alle spalle l’inverno più caldo di sempre
Temperature record da dicembre a marzo. L’allarme degli scienziati: «La causa potrebbe essere il riscaldamento globale»
L’inverno è passato. E in pochi stavolta se ne sono accorti. A confermarlo adesso sono i numeri: quella da poco giunta al capolinea è stata la stagione invernale più calda di sempre. Il Copernicus Climate Change Service, che si occupa appunto di studiare i cambiamenti climatici, ha spiegato che le temperature medie registrate in Europa, e in particolare nel nord e nell’est del vecchio continente, hanno superato i precedenti record. Si parla di un più 1,4° C rispetto all’inverno 2015-2016, anche quello uno dei più caldi sempre. «Le condizioni temperate di questo inverno, inteso come il periodo che interessa i mesi da dicembre a febbraio, hanno portato a una serie di conseguenze in tutta Europa, tra cui difficoltà per l’allevamento di renne nella Svezia settentrionale, fallimento della raccolta di uve che richiedono temperature più basse e complicazioni per l’importazione della neve destinata a eventi sportivi. Le temperature medie dello scorso trimestre sono state di 3,4° C superiori rispetto alle medie del trentennio 1981-2010, mentre l’ultimo decennio si è confermato il più caldo mai registrato» si legge nello studio del Copernicus poi riportato in Italia dall’Agi. A dirla lunga sono anche le valutazioni di Carlo Buontempo, il direttore del Copernicus Climate Change Service, messe in evidenza dal Messaggero: «L’Europa ha vissuto il suo inverno più mite in assoluto. Pur essendo un singolo caso limite, è probabile che questi tipi di eventi siano resi più estremi per la tendenza al riscaldamento globale. Vedere un inverno così caldo è sconcertante, ma non rappresenta una tendenza climatica in quanto tale. Le temperature stagionali, soprattutto al di fuori dei tropici, variano significativamente di anno in anno».
Stesso discorso per l’Italia, dove l’inverno appena finito è stato in generale il più caldo degli ultimi sessant’anni. Nel dettaglio, il più caldo per il settentrione e il secondo più secco per il meridione. A dirlo è una analisi rilanciata dall’Ansa di Simone Abelli, meteorologo di Meteo Expert-Meteo.it: «Dopo un mese di dicembre di caldo record e un gennaio estremamente mite, il mese di febbraio è stato addirittura a tratti primaverile ed è salito al terzo posto dei mesi di febbraio più caldi per il nostro Paese». Anomalie anche dal punto di vista delle piogge, visto che il mese di febbraio è stato il più secco dal 1950 a oggi. Solo nel sud è caduta circa la metà della pioggia che in media cade durante questo periodo dell’anno.
Dario Budroni