L’identità sospesa, la mostra dell’artista Skan a Cagliari
L’inaugurazione si è tenuta il 23 maggio nella Galleria Siotto di Cagliari. Presentati nove inediti dell’artista
Si è svolta il 23 maggio alle 19 nella Galleria Siotto in via dei Genovesi l’inaugurazione della mostra dell’artista Skan, a cura di Roberta Vanali. Un viaggio attraverso lo stile e il talento dell’artista raccontato attraverso l’esposizione in programma a Cagliari.
La mostra propone nove inediti dell’artista, realizzati negli ultimi mesi, che rimandano al mondo utopistico dell’oniricità.
“Penso che ci sia qualcosa nello spirito umano, la mente umana, la nostra natura umana, che non si accontenterà mai di risiedere all’interno di parametri fissi. É dall’io frammentario e mutevole, dalla ricostruzione narrativa di un ricordo latente che scaturiscono le visioni ad alta intensità emotiva che Emanuele Boi, al secolo Skan, riversa sulla tela – dichiara la curatrice – L’identità sospesa è il pretesto per presentare al pubblico la produzione ultima dell’artista costituita dalle nove opere pittoriche di medie e grandi dimensioni realizzate in tecnica mista.”
Per Vanali le sue opere sembrano riferirsi alle illuminanti parole del filosofo inglese John Cottingham. “L’artista scarnifica se stesso e la sua esistenza alla spasmodica ricerca della propria identità. Scava nel tumulto della sua interiorità con l’obiettivo di raggiungere una nuova dimensione umana. E lo fa con maestria tecnica ed espressiva grazie alla conoscenza dell’anatomia, all’osservazione diretta della natura e alla sua sublimazione”.
Dei lavori di Skan spiccano questi “spazi circolari e semicircolari” dove le porzioni di volti e tratti somatici “si moltiplicano e sovrappongono frammentandosi, riducendo i volti a maschere talvolta grottesche tese a celarne l’identità, impronta morfologica di un vissuto che non si intende svelare”.
Per Vanali infatti la “decostruzione che l’artista attinge dagli spasmi esistenziali di Francis Bacon incarna stati d’animo che appartengono al passato. Stralci che emergono impetuosi alla memoria, la stessa memoria che persiste negli esponenti dell’avanguardia surrealista, ma definiscono anche una riflessione sospesa e malinconica sull’inevitabile trascorrere del tempo e sulla caducità dell’esistenza”.
Nel L’identità sospesa si entrerà in un sogno a occhi aperti. Un territorio inesplorato ma che non ha impedito a Skan di immergersi in cerca dei tratti della sua onnipontenza. La mostra si fonda “sul gioco disinteressato del pensiero, per citare Andrè Breton, che si concretizza con la frammentazione della realtà”. Una sorta di trasfigurazione dell’io che ritroviamo in alcune costanti” delle sue opere. Al centro emerge questo inquietante totem dall’occhio centrale, “strumento d’intuizione e percezione della coscienza”, ma non mancheranno altre opere distorte e aggrovigliate su se stesse alle quali l’artista non riesce ad attribuire un significato ben definito, “in quanto la mente ama l’ignoto. Ama le immagini il cui significato è sconosciuto, poiché il significato della mente stessa è sconosciuto, come sostenuto da René Magritte”, conclude Vanali.
La mostra si potrà visitare fino al 9 Giugno dal Giovedì alla Domenica dalle 19 alle 21.