Liliana Cano, gli occhi dell’arte
Il museo Nivola offre una speciale retrospettiva sull’artista sarda. Uno sguardo autentico sulla figura femminile degli anni Settanta e Ottanta.
Pochi giorni per poter assistere alla mostra del Museo Nivola dal titolo Liliana Cano. Di fronte ai tuoi occhi. Un’esposizione che rappresenta la prima retrospettiva sull’artista, nonché un omaggio a una pittrice che i oltre 80 anni di carriera ha saputo stravolgere il concetto di arte. La condizione femminile di quel tempo non ha tuttavia impedito alla Liliana Cano di esprimersi attraverso le sue opere, con una forza che univa il talento a una ricerca espressiva autentica e moderna. Parlando della pittura ha infatti dato una sua personale interpretazione mostrando le sue qualità intrinseche e gli effetti sul fruitore: «È la memoria più facile. Lo scritto bisogna leggerlo. Bisogna avere il desiderio di conoscere la storia. Invece la pittura si mette di fronte ai tuoi occhi e ti ricorda tutto nello stesso momento in cui la guardi». Una forma che riflette il messaggio della sua artista, anticonvenzionale, indisciplinata e appassionante. Tutte caratteristiche che l’hanno portata a essere amata dal suo pubblico.
I dettagli della mostra
Definire Liliana Cano. Di fronte ai tuoi occhi una semplice descrizione della sua carriera è riduttivo. Il museo Nivola per questa mostra si è spinto oltre scegliendo di guidare il pubblico utilizzando una chiave di lettura che sia capace di decifrare capolavori principali della pittrice. La femminilità mostrata al centro dei suoi lavori passa attraverso alcuni dei ritratti realizzato tra gli anni Sessanta e gli Ottanta, in uno stile che passa tra le mode del periodo e la mitologia classica, dove le favole veicolano messaggi dai valori universali. Lì si troveranno opere come Due Tigri, le Gitane, ma anche l’Assunta, dipinti che rispecchiano il suo carattere e la sua visione dell’arte con un’aggressività formale dal sapore pop.
Info utili
La mostra viene suddivisa in cinque aree tematiche. Si comincia con il ritratto, dove spicca un’attenzione particolare verso i ritratti di famiglia che abbracciano la sua filosofia con delle tonalità che sfociano verso dei lati più intimi e privati. La socialità, invece, si riferisce a delle scene al centro delle quali sono le persone, riunite in momenti conviviali, a trasmettere emozioni tramite il quadro. Il mito è uno spazio che attinge alla cultura classica di Cano e che accoglie con sé tutto lo splendore del Mediterraneo. Non sono da meno le ultime due sezioni: la natura morta, tema meno frequente nella sua produzione artistica; e il paesaggio, con la natura a prendersi il palcoscenico del dipinto.
Riccardo Lo Re