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L’insidia non minaccia più la torre della Garisenda


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11/04/2024

Il medesimo ingegnoso sistema di tralicci che sostiene la Torre di Pisa, è anche la salvezza del simbolo di Bologna


La Garisenda è salva. In seguito a un crescendo di angoscia e preoccupazione generata dalla possibile inevitabilità della rovinosa caduta della torre, Bologna, e tutto il mondo, tirano un sospiro di sollievo. Squadre di restauratrici e restauratori hanno ricevuto le direttive del progetto che ha trovato la soluzione in uno degli esempi più eclatanti di riuscita ed eccellente conservazione del patrimonio culturale. Il sindaco della capitale romagnola Matteo Lepore, annuncia a gran voce il certosino progetto di stabilizzazione divulgando una video-simulazione dell’intervento architettonico. Affidato alla squadra dell’ingegnera ed ex dirigente del Comune Raffaella Bruni, il progetto è sotto osservazione dal 2018, anno in cui la stabilità della torre permetteva ancora l’indipendenza della struttura. Non molti mesi fa, però, i primi segni di oscillazione registrati comportarono un principio di torsione della torre stessa, imposta con una forza crescente- inversamente proporzionale alla sua stabilità; al punto da torcere la sua struttura in maniera anomala. Proprio per questo imminente pericolo, allo scopo di preservare l’incolumità dei cittadini, il comitato tecnico scientifico promette di terminare entro fine 2024. Tre sono le fasi previste nel restauro. Inizialmente le strutture saranno montate con l’ausilio di tiranti in acciaio e contrappesi realizzati in piombo, medesimo sistema adoperato tra gli anni Novanta e i primi Duemila, per tutelare l’inclinazione della Torre di Pisa. La piazza sottostante sarà così, al termine dei lavori, adibita ai passanti, escludendo l’allerta gialla, emanata circa sei mesi or sono dalla Protezione Civile, dalla sua condizione di staticità. Tra il 2025 e il 2026 invece, sarà il turno della fase di consolidamento della muratura della torre, nella quale iniezioni di malta a base di calce idraulica permetteranno anche la riapertura dell’adiacente torre degli Asinelli. In conclusione, la terza fase consisterà nella constatazione ultima/finale delle verifiche sulla stabilità della torre, attuata con la messa in tiro dei cavi in acciaio. Passaggi, quest’ultimi, in possibile sovrapposizione con i primi. L’ingente operato è permesso da un’inaspettata sovrabbondanza di fondi. Il sindaco ha voluto precisare che il crowdfunding di 19 milioni di euro raccolti dal Comune, donati da aziende e cittadini, è un’abbondante somma che peraltro beneficia dell’agevolazione fiscale dell’Art Bonus.

Sibilla Panfili

Foto Credit: Wikipedia

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