Lisette Model e Horst P. Horst: Street Life e Style and Glamour
La società americana del dopoguerra e l’eleganza atemporale della moda messi a confronto attraverso lo sguardo di due grandi maestri della fotografia
L’una ironica e dissacrante, Lisette Model, l’altro genio assoluto della fotografia di moda, Horst P. Horst. Non potrebbero sembrare più antitetici, ma in comune hanno gli inizi della loro attività nella Parigi degli anni Trenta, una delle stagioni più feconde del Novecento. Seppur entrambi estremamente versatili, i due fotografi si pongono di fronte ai loro soggetti con un approccio diametralmente opposto: per la fotografa austriaca i soggetti sono emblemi di una società decadente, ormai caricatura di sé stessa, mentre per il fotografo tedesco le modelle incarnano una bellezza elegante e statuaria fuori dal tempo. Nella loro diversità, entrambi sono stati capaci di influenzare gli artisti di ogni tempo, ritagliandosi uno spazio peculiare nella storia della fotografia del ‘900.
Con un’operazione straordinariamente efficace, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino presenta una doppia mostra all’insegna dell’ironia e dell’eleganza, inaugurando la stagione di mostre del 2021: “In bilico tra l’esaltazione della modernità, il ritorno alla classicità e il baratro delle dittature e della guerra. Una fotografa e un fotografo che hanno dovuto e saputo reinventarsi una vita e una carriera a causa di eventi esterni, divenendo poi modelli per le generazioni a venire”, commenta il direttore di Camera, Walter Guadagnini.
Lisette Model. Street Life
Quella dedicata a Lisette Model è la prima mostra antologica realizzata in Italia. Ripercorrendo la carriera dell’artista attraverso oltre 130 fotografie, l’esposizione prende in esame il ruolo occupato dalla fotografa negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. Maestra di allievi che sarebbero poi diventati fotografi fra i più celebri del Novecento, come Diane Arbus e Larry Fink, grazie alla spiccata capacità di cogliere con irriverenza gli aspetti più emblematici della società americana del dopoguerra, Model ha saputo cogliere la vita reale in tutte le sue forme, anche quelle più esasperate.
Gli accesi contrasti, le inquadrature ravvicinate, l’uso ricorrente del flash, sono tutti espedienti volti ad accentuare le imperfezioni dei corpi, gli abiti vistosi, la gestualità sguaiata. I soggetti di Model sono colti all’improvviso mentre mangiano, cantano o gesticolano; non c’è interazione fra Model e i suoi soggetti, che sono solo personaggi da osservare e ritrarre. Palcoscenico naturale è la strada, gli anfratti del Lower East Side e i bar, dove si muovono i protagonisti inconsapevoli di una grottesca commedia umana, secondo un approccio documentario che troverà pieno riconoscimento nella mostra New Documents, al MoMA, nel 1967.
In Francia, negli anni Trenta, Model realizza una delle sue serie più note, Promenade des Anglais, dedicata alla borghesia indolente che trascorre l’estate in vacanza a Nizza. Di Parigi racconterà la vita di strada dei cittadini, fra clochard e lussi proibiti. Dopo essersi trasferita negli Stati Uniti si mette a fotografare gli abitanti di New York con uno sguardo sprezzante e ironico, realizzando alcune delle sue immagini più famose.
In mostra sono presenti anche progetti meno conosciuti, come il reportage dedicato alla Lighthouse di San Francisco, organizzazione che offre lavoro e assistenza a persone cieche, e quello realizzato durante le gare equestri a Belmont Park. New York è presente anche nelle prime serie realizzate subito dopo il suo arrivo, Reflections e Running Legs, in cui la città è ritratta attraverso i riflessi creati dalle vetrine e attraverso le gambe dei passanti. Le merci e gli edifici si confondono con le persone che passeggiano, con un risultato surreale. L’interno dei locali di musica jazz, da lei stessa definiti luoghi dove ricercare la vera essenza degli Stati Uniti, sono la scena di scatti suggestivi e memorabili. Fra i personaggi ritratti troviamo artisti come Bunk Johnson, Count Basie, Dizzy Gillespie, Bud Powell, Percy Heath, Chico Hamilton, Ella Fitzgerald e Louis Armstrong.
Horst P. Horst. Style and Glamour
Con una carrellata di circa 150 opere di vario formato, la mostra dedicata a Horst P. Horst ne prende in esame le diverse fasi creative in 60 anni di carriera, ripercorrendone cronologicamente la storia dagli esordi alle tappe fondamentali della sua evoluzione, fino alle ultime realizzazioni.
Horst muove i primi passi con gli scatti di moda per France Vogue, in un’Europa stretta fra le due guerre mondiali (1931-1939), per poi affermarsi negli States, dove ottiene la cittadinanza (1943), e concludendo il suo percorso professionale negli anni Ottanta.
Le diverse sezioni della mostra evidenziano alcuni dei momenti salienti della produzione artistica del fotografo: il legame con l’arte classica e le influenze delle avanguardie; l’indagine visiva sull’armonia e l’eleganza della figura umana valorizzata dalla perfetta padronanza dell’illuminazione della scena; il proficuo sodalizio con Vogue, rivista per la quale il fotografo firma decine di copertine. Poi gli scatti di personaggi della moda e dell’arte, spesso ritratti nelle proprie dimore, nei quali l’autore rivela le sue indiscutibili capacità compositive.
Nella prima parte dell’esposizione viene sondato il rapporto natura-cultura, l’amore per il ritratto ambientato e la grande cura per i dettagli, elementi riscontrabili sia nelle fotografie degli ambienti intellettuali della Parigi degli anni Trenta, che negli autoritratti e nelle nature morte. Nella seconda parte, trovano spazio le opere realizzate durante la fase parigina e quella newyorkese, periodi molto prolifici, influenzati dal romanticismo e dal surrealismo, che danno vita a immagini iconiche quali Mainbocher Corset, Paris, 1939, e Hand, Hands, New York, 1941.
Il peculiare uso del colore nella fotografia di moda si evince dalle copertine più celebri che Horst ha realizzato per Vogue e dalle magnifiche immagini d’interni realizzate a partire dagli anni Quaranta, una serie di servizi su case e giardini di artisti e celebrità, commissionategli dalla direttrice di Vogue, Diana Vreeland. Un focus speciale è dedicato all’Italia, con l’appartamento romano dell’artista Cy Twombly, circondato dalle proprie opere e sculture classiche, e il fascino senza tempo della tenuta di Villar Perosa, all’interno della quale posa una raffinatissima Marella Agnelli.
A completare la mostra, tra le opere più note e una serie di sorprendenti inediti d’autore, spiccano le immagini tratte dalla serie Round the clock, ultima sintesi di radicalità, talento e visione di una delle figure di maggior spicco della fotografia del XX secolo.
La mostra Horst P. Horst. Style and Glamour, curata da Giangavino Pazzola, è stata realizzata grazie alla collaborazione con l’Horst P. Horst Estate e Paci contemporary gallery di Brescia.
La mostra Lisette Model. Street Life, curata da Monica Poggi, è stata realizzata grazie alla collaborazione con la mc2gallery di Milano, la Galerie Baudoin Lebon di Parigi e la Keitelman Gallery di Bruxelles.
Nathalie Anne Dodd
Credits: wikipedia