L’isola che fermò il tempo
La Sardegna e la sua civiltà megalitica affascinano l’Europa in una mostra itinerante, dalla Germania alla Grecia
Centinaia di reperti raccontano una storia antica, capace di influenzare per secoli la cultura occidentale. Mistero, fascino e una storia che attraversa i secoli. Dee madri, uomini, donne, guerrieri plasmati nel bronzo o nella pietra, fermati in un istante eterno che li porta fino a noi insieme al carico di interrogativi che circonda loro e la civiltà che li ha prodotti, la civiltà nuragica. Una cultura megalitica che ha plasmato il paesaggio sardo dall’età del bronzo fino ai giorni nostri e che diventa patrimonio non solo dell’Italia ma dell’intera Europa, grazie a una mostra partita da Berlino e che proseguirà per San Pietroburgo, Salonicco e Napoli. Sardegna. Isola dei megaliti è un viaggio nell’anima storica dell’isola, quell’anima che l’ha portata a sviluppare una lingua, una cultura, una visione del mondo, un paesaggio unici e irripetibili.
Oltre a una delle monumentali statue in arenaria dei guerrieri di Mont’e Prama, alte quasi due metri e pesanti tre quintali, la mostra presenta anche le Domus de Janas, tombe a camera scavate nella roccia calcarea. Il loro nome, che significa “case delle fate” o “case delle streghe”, evoca la dimensione leggendaria e onirica di questa cultura, capace di costruire siti come il santuario di Monte d’Accoddi, un altare dell’età del rame unico nel Mediterraneo. E poi statuette votive in bronzo con il loro copricapo conico, la cui forma ricorda il cosiddetto Cappello d’oro di Berlino, manufatto risalente allo stesso periodo dei reperti sardi, ma ritrovato nella Germania meridionale.
A testimonianza del fatto che anche culture apparentemente lontane potevano essere unite da sottili echi e risonanze comuni. Ora come allora, un filo invisibile lega i popoli d’Europa e la natura itinerante della mostra è il simbolo di questa connessione tra culture; migliaia di persone in Paesi diversi potranno vedere oggetti rinvenuti nelle vicinanze dei nuraghi e importanti reperti provenienti dalle collezioni archeologiche di Cagliari, Nuoro e Sassari. Potranno ammirare, stupirsi, interrogarsi sulla grande e misteriosa anima sarda, che dal centro del Mediterraneo continua ancora oggi a influenzare e affascinare l’intero continente.
Davide Passoni