Luci in miniera nell’Argentiera
Le nuove iniziative del MAR di Sassari: la riqualificazione dell’antico borgo minerario tra recupero storico-culturale e realtà aumentata
L’ex borgo minerario dell’Argentiera di Sassari è uno dei più affascinanti siti di archeologia industriale della costa nord-occidentale della Sardegna. In un’area di 61 km², che fa parte del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna e affaccia direttamente sul mare, l’ex borgo accoglie numerosi edifici interconnessi e rappresenta uno straordinario esempio di convergenza tra valori ambientali, storico-culturali e turistici. L’area mineraria dell’Argentiera oggi conta 70 abitanti e prende il nome dal materiale estratto dai giacimenti di piombo e zinco argentifero. La miniera, utilizzata già in epoca romana e medievale, ha ripreso l’attività di estrazione nel 1867, rimanendo in funzione sino al 1963. Oggi alcune delle sue strutture sono diventate componenti essenziali del paesaggio, in particolare la Laveria, il pozzo e i ruderi delle piccole residenze, che tornano a nuova vita dopo un lungo periodo di abbandono. La zona nel periodo estivo è animata da un consistente afflusso di turisti, che mostrano di apprezzare sia la località a vocazione balneare sia il contesto ambientale e storico-culturale.
Il progetto dell’Argentiera in realtà aumentata
Nel 2019 in questo sito è stato realizzato, grazie a LandWorks Plus (LW+), MAR – Miniera Argentiera, il primo museo minerario a cielo aperto in realtà aumentata, un progetto partecipato che mira alla tutela, valorizzazione e rivitalizzazione dell’antico complesso minerario in parte abbandonato. A dicembre del 2020 ha avuto luogo la manifestazione Luci in miniera, un percorso suggestivo fra luci, video proiezioni, installazioni luminose e sonore, per scoprire l’ex borgo minerario attraverso un racconto interattivo che ha coinvolto i visitatori e gli abitanti in un’esperienza immersiva. Novità dell’ultima edizione sono le cinque nuove opere luminose: “Albero del buio”, “Terra”, “Acqua”, “Aria” e “Fuoco”. Integrandosi con le opere già esistenti hanno dato vita a un tour unico ed emozionale, fra tradizione e innovazione. Le opere hanno riportato alla luce la vita del borgo e dei suoi abitanti dentro e fuori la miniera, prevedendo processi di produzione partecipata con il coinvolgimento di artisti e professionisti.
Le nuove installazioni di Luci in miniera
Partendo da Piazza Camillo Marchese, il percorso di Luci in miniera ha attraversato i luoghi più rappresentativi della borgata e i vecchi ruderi, fra memorie di ieri e di oggi, alla scoperta delle nuove installazioni. L’Albero del buio è un albero di Natale architettonico creato con luci e lanterne luminose in materiali naturali e di recupero (legno e cotone), che raccontano la storia della miniera e dei suoi protagonisti. Le lanterne sono state decorate dai bambini della scuola primaria di Palmadula e dai partecipanti ai laboratori presso le officine LandWorks. Terra è uno speciale allestimento che ha accolto la mostra permanente Memorie, ospitata all’interno del museo nell’antica Laveria in legno; i visitatori hanno avuto la possibilità di percorrere una sezione della galleria sotterranea, rivivendo l’atmosfera dell’antico borgo, ricostruito con il contributo di esperti e la partecipazione della comunità locale. Aria è l’istallazione sonora-luminosa, permanente e itinerante, che ha illuminato i luoghi più significativi della borgata, invitando il pubblico all’ascolto e alla scoperta del luogo; ideata e diretta in collaborazione con la regista Patrizia Santangeli, ha accolto una persona alla volta fra i suoni e le voci dell’ex borgo minerario, per far rivivere la natura intima del luogo, le storie e i ricordi personali degli abitanti. Acqua è lo spettacolo straordinario che ogni sera ha illuminato con giochi di luci l’antica Laveria in legno, l’edificio più emblematico e rappresentativo della borgata, dove veniva lavato e arricchito il minerale estratto. Le proiezioni con effetti scenografici e suggestivi hanno trasformato la facciata del museo in un palcoscenico unico e dinamico. Fuoco è l’installazione che ha illuminato le opere di ARgentiera in Augmented Reality, allestimento permanente a cielo aperto che coniuga memoria storica e innovazione tecnologica, realizzato in collaborazione con Bepart. Le opere si sono animate anche di notte grazie a speciali contenuti audiovisivi e di animazione digitale fruibili attraverso smartphone. Le opere fisiche e di animazione digitale sono state sviluppate da otto artisti della creatività digitale con background e competenze differenti, che con workshop e laboratori hanno indagato da vicino il tema del rapporto tra memoria, uomo e tecnologia, con il coinvolgimento attivo della comunità locale, di esperti, creativi e performer.
Il Museo MAR e la ristrutturazione dei manufatti industriali
Nonostante il periodo storico così complicato, il progetto di LandWorks è in grado di fornire al pubblico un nuovo modello di turismo interattivo, aperto al territorio e accessibile gratuitamente da tutti, anche in questo periodo di emergenza sanitaria. I visitatori potranno infatti fruire liberamente delle installazioni all’aperto in completa sicurezza e autonomia per vivere un’esperienza unica alla scoperta della memoria storica e identitaria di questo affascinante luogo. I luoghi abbandonati diventano dunque un’opportunità per fare cultura e per ricucire e ridefinire le relazioni tra uomo, arte, architettura e paesaggio. L’amministrazione comunale ha ristrutturato i principali manufatti industriali, che oggi sono pronti per l’utilizzo: il Pozzo Podestà, opera principale della miniera, è il luogo ideale per l’organizzazione di mostre, convegni, eventi; l’Antica Laveria in legno, l’edificio più rappresentativo, accoglie la mostra permanente Memorie; le ex officine elettriche ospitano info-point, conferenze e laboratori; le ex officine meccaniche sono la sede operativa dell’Associazione Culturale; le ex forge sono state trasformate in piccole foresterie, ospitano artisti e studiosi e i partecipanti alle attività culturali, creative e di ricerca organizzate da LW+.
LW+, partendo dal suo modello storico di workshop operativo e mantenendone la natura di condivisione ed e co-progettazione, si pone l’obiettivo di accrescere l’offerta culturale con il coinvolgimento di ospiti di caratura nazionale e internazionale, in uno spettro di multidisciplinarietà che riguardi non solo la produzione creativa legata al settore dell’arte, dell’architettura e del paesaggio, ma abbracci le più svariate discipline performative – danza, musica e teatro – sempre con uno sguardo attento alla sperimentazione.
MAR – Miniera Argentiera è sostenuto dal Comune di Sassari in collaborazione con LandWorks LW+ e con il contributo del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna.
Nathalie Anne Dodd