Marte, un pianeta che non smette di stupire
Il rover Curiosity ha riscontrato un fenomeno al momento inspiegabile riguardante la concentrazione di ossigeno
I robot continuano ad andare avanti e indietro. Scattano foto, annusano l’aria, raccolgono i dati e infine li spediscono sulla Terra. Ma a quanto pare l’uomo è ancora a conoscenza di una minuscola percentuale di tutto ciò che succede su Marte. Il pianeta rosso non smette infatti di riservare sorprese. L’ultima è arrivata dal rover Curiosity, che si trova su Marte da sei anni terrestri e tre marziani, visto lì un anno è composto da 687 giorni. Gli scienziati erano al corrente della presenza dell’ossigeno nell’atmosfera, ma gli ultimi rilievi del rover lanciato dalla Nasa dicono che lassù si verifica un fenomeno al momento inspiegabile: in alcune stagioni dell’anno l’ossigeno aumenta la sua concentrazione del 30 per cento. Tantissimo. I ricercatori, ovviamente, si sono subito messi al lavoro per scoprire il perché.
Lontano 55 milioni di chilometri dalla Terra, il pianeta rosso, che è il quarto del sistema solare, da decenni rappresenta un gigantesco rebus per tutti gli scienziati. La “conquista” è arrivata con il lancio di sofisticati rover in grado di perlustrare la superficie marziana. È invece di pochi giorni fa la notizia dell’ossigeno che varia a seconda delle stagioni. Un sali e scendi che gli studiosi ancora non sono riusciti a spiegare. L’ossigeno in eccesso potrebbe essere prodotto dalla respirazione di batteri ancora sconosciuti. Oppure la chimica, in un pianeta così diverso dal nostro, potrebbe funzionare diversamente, fino a generare, in determinate condizioni, una serie di reazioni che sulla Terra mai si verificherebbero.
E mentre si cerca di risolvere l’enigma, l’uomo continua a lavorare con lo scopo di mettere lui stesso piede sul lontano pianeta. La strada non è in discesa, visti i costi e le difficoltà. Ma la Nasa ha già fatto sapere che tra i suoi obiettivi c’è quello di portare l’uomo su Marte tra meno di 15 anni. Nel 2033. Per l’occasione la Luna, che sarà presto riconquistata, potrebbe essere utilizzata come fermata intermedia.
Dario Budroni