“La lotta dell’uomo contro il potere è la lotta della memoria contro l’oblio.” – Milan Kundera

“Indipendentemente dalla strategia, il nostro passato è registrato nel paesaggio. Ogni nuovo livello di informazioni racconta il modo in cui la storia e la memoria sono plasmate dall’intervento umano”. Ogni scatto di Matthew Moore è una riflessione sul paesaggio contemporaneo e su come l’intervento umano controlli le narrazioni storiche attraverso la manipolazione del territorio e dello spazio urbano.

Il suo progetto – Post-Socialist Landscapes – è un’indagine sul paesaggio rurale e urbano dei paesi un tempo occupati dall’Unione Sovietica. Le fotografie in si dividono in due gruppi: Cicatrici e Idoli. La prima serie di immagini raffigura il luogo esatto in cui un tempo si trovavano le statue di Lenin e Stalin. Il secondo gruppo si concentra, invece, sul destino dei monumenti scartati dell’era sovietica che un tempo si trovavano lungo tutto il blocco orientale. Oggi questi possono essere trovati immagazzinati dietro edifici o raccolti in parchi privati. Posizionati al sicuro e lontano dalla vista del pubblico, essi sono stati privati del loro potere.

Ogni immagine coinvolge così l’osservatore in una riflessione, dalla pellicola alla realtà, sul significato di un passato doloroso e sulle diverse strategie atte a guarirlo, concentrandosi anche sul recente dibattito che ha infiammato gli Stati Uniti circa i monumenti legati al retaggio coloniale e confederato.

 

Per informazioni:
http://www.moorephotographs.com/index.html
https://www.instagram.com/moorecontrast/

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