Maurizio Cattelan: Breath Ghosts Blind
Dissacrazione, fragilità e smarrimento nella nuova mostra a Pirelli HangarBicocca
Immersi in quel flusso continuo che è il ciclo della vita, ci aggrappiamo a speranze, illusioni, spesso a finzioni, nella ricerca di una verità che più vogliamo avvicinare più ci sfugge di mano. Oggi le nostre fragilità e contraddizioni emergono sotto la spinta propulsiva di nuove forme di ansia e di incertezze, gli interrogativi sul futuro sembrano travolgerci ed è sempre più urgente inventare strumenti che interpretino le nuove scale di valori, più umane e personali, legate ai bisogni essenziali e all’apertura verso la diversità biologiche e culturali.
Se a molti di questi quesiti non sappiamo dare una risposta razionale, osservare secondo punti di vista inusuali può essere facilitato dalle pratiche dell’arte contemporanea, che costantemente captano e monitorano le variazioni sociali e storiche. Grande interprete dei nostri tempi, rinomato a livello internazionale, è l’artista padovano Maurizio Cattelan, che vanta oltre trent’anni di carriera celebrata da musei e istituzioni di tutto il mondo.
Riflettendo già da tempi non sospetti sui temi accennati in apertura, Cattelan torna a Milano dopo più di dieci anni con un grande progetto site-specific che accoglie opere e installazioni dissacratorie e irriverenti, per portarci ancora una volta a riflettere sul senso di perdita individuale e comunitario, mettendo in discussione il nostro sistema di valori.
Oltre alle più famose delle sue opere – come l’inquietante Him che riproduce un Hitler inginocchiato in preghiera, o La Nona Ora in cui una statua di Papa Giovanni II giace colpita da un meteorite, o ancora la denuncia impertinente al mondo della finanza della scultura L.O.V.E., fino a Untitled, la disturbante rappresentazione di un trio di bambini impiccati – appaiono nelle Navate di Pirelli HangarBicocca lavori inediti che riaccendono la discussione collettiva sul senso della perdita individuale e del fallimento, presentati come atti distinti e collegati concettualmente alle opere più remote.
Modelli interiori oramai superati e immagini simboliche che mettono in discussione ogni certezza ci costringono a confrontarci con la nostra fragilità. Le azioni paradossali, gli scenari inquietanti e le provocazioni sono il segno di Cattelan, che non teme di sfidare convenzioni e ambiguità, certezze e dogmi con una visione densa di ironia e complessità.
La mostra Breath Ghosts Blind, in corso a Milano al Pirelli HangarBicocca fino al 20 febbraio 2022, riconfigura il lavoro storico di Cattelan mediante un’installazione monumentale, un excursus che supera le barriere temporali condito da un linguaggio visivo tagliente e sprezzante, disorientandoci ma invitandoci a cogliere nuove opportunità di riflessione, mettendo l’accento sulla banalità del quotidiano e rivestendolo di un nuovo significato, senza temere di cadere nell’assurdo. Lo sguardo di Cattelan è beffardo e iconoclasta, ma induce a un’operazione di riflessione collettiva che va oltre la visione personale dell’artista stesso.
A corredo della mostra Marsilio Editori ha realizzato una pubblicazione comprensiva dei contributi critici di Francesco Bonami e Nancy Spector, oltre a una conversazione tra l’artista e i curatori Roberta Tenconi e Vicente Todolí. La monografia raccoglie una ricca documentazione fotografica delle opere installate, insieme a riflessioni sui temi sollevati in mostra attraverso lo sguardo di filosofi, teologi e scrittori, tra cui Arnon Grunberg, Andrea Pinotti e Timothy Verdon.
Nathalie Anne Dodd