Milano Innovation District: arriva MoLo
MAD Architects ha rivelato il progetto per il Mobility and Logistic Hub, un complesso di gateway a Rho, vicino al capoluogo lombardo
MAD Architects, guidati dal talentuoso Ma Yansong, hanno svelato i rendering del MoLo, abbreviazione di Mobility and Logistic hub, un nuovo gateway situato lungo il confine occidentale del Milano Innovation District (MIND). Progettato in collaborazione con l’architetto italiano Andrea Nonni, Open Project e Progeca, il complesso, che sarà alto 28,5 metri, riunisce diverse strutture disposte su una superficie totale di 68.700 metri quadrati.
Disposto su sette livelli fuori terra e uno interrato, il polo architettonico comprende 3mila mq di locali commerciali al piano terra, oltre a laboratori, uffici e un supermercato. Incentrato su una struttura di parcheggio di cinque piani che può ospitare 1.500 veicoli, il progetto è, infatti, “un gateway per chi arriva dal comune di Rho e altre direttrici principali lungo la metà occidentale del Milano Innovation District – MIND”. Progettato come integrazione tra natura e architettura, MoLo “sarà una sorta di accogliente ingresso e spazio educativo per ciò che riguarda la mobilità, in cui i visitatori possono lasciare le loro auto per esplorare il quartiere a piedi e vedere di persona le innovative tecnologie di trasporto”.
L’inizio dei lavori è previsto per il prossimo settembre 2022, lo sviluppo infrastrutturale che confina con due comuni dissolve la separazione urbana attraverso un tunnel di interscambio pubblico, mentre un loggiato cerca di collegare fisicamente il MoLo al vicino parco di Rho-Arese.
Sostenibilità e basso impatto ambientale
In linea con l’impegno del nuovo distretto per la sostenibilità e le innovazioni tecnologiche del XXI secolo, il progetto sarà caratterizzato da lussureggiante facciata verde, fondendosi con il verdeggiante paesaggio dei suoi dintorni mentre cattura il carbonio nell’aria. Inoltre, il complesso, assemblato all’interno di una struttura a telaio prefabbricato in calcestruzzo secondo il metodo Design for Manufacturing and Assembly (DfMA), sarà sviluppato secondo il programma di certificazione della bioedilizia LEED. Un campo fotovoltaico di pannelli di oltre ottomila metri quadrati sulle superfici superiori fungerà da abbondante fonte di energia rinnovabile per il distretto circostante.
Sibilla Panfili