Mont’e Prama: le nuove sfide del sito archeologico
Per la Fondazione si prospetta un anno pieno di novità, tra nuove scoperte e la collaborazione con Barumini per una promozione culturale di qualità
Per la Fondazione Mont’e Prama il 2022 è un anno da incorniciare. Lo scorso 4 aprile è partita la nuova campagna di scavi nel sito della necropoli nuragica, e già dopo i primi giorni dall’inizio dei lavori sono comparse delle novità interessanti nella zona meridionale del sito archeologico nel comune di Cabras. Una notizia che ha subito attratto l’attenzione di giornali ed emittenti televisive nazionali. Grazie alla perfetta sinergia degli archeologi Alessandro Usai e Maura Varigiu, dell’antropologa Francesca Candilio, dell’architetto Elena Romoli e della restauratrice Georgia Toreno, sono stati rinvenuti i torsi e altri frammenti di due nuove statue che andranno ad arricchire il patrimonio archeologico della Sardegna. Si tratta dei “pugilatori del tipo Cavalupo”, per via del grande scudo flessibile che è simile a quello dei Giganti di Mont’e Prama, le sculture appartenenti alla Civiltà nuragica oggi ospitati all’interno del Museo civico di Cabras.
«Una scoperta eccezionale» – ha dichiarato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini – alla quale ne seguiranno altre, a conferma del significativo impegno del Ministero su questo sito straordinario, che non ha eguali nel Mediterraneo. Il ritrovamento di altri due Giganti, infatti, avviene a poco meno di un anno dalla nascita della Fondazione che vede il MiC, il Comune di Cabras e la Regione Sardegna impegnati nella valorizzazione di una delle maggiori testimonianze di un’antica civiltà mediterranea. Due nuove gioielli si aggiungono così a questo gruppo statuario dal fascino misterioso, capace di attirare l’attenzione del mondo intero».
L’associazione nel frattempo ha stretto un’importante intesa con la Fondazione Barumini. Due siti che nonostante i 76 chilometri di distanza da questo momento sono diventati un corpo unico nel segno della cultura. L’intesa, siglata da Emanuele Lilliu e Anthony Muroni, punterà a generare la giusta sinergia in modo da consentire al turista di vivere un’esperienza completa e immersiva in Sardegna, possibile solo grazie alla creazione di una rete di relazioni con le principali realtà del territorio sardo. Da questo punto di vista si è sentito il bisogno di unire le forze attraverso un progetto che vada nella direzione di una maggiore partecipazione durante la stagione. Un programma di crescita che guarda al lungo periodo ma che allo stesso tempo comincia a muovere i primi passi istituendo un ricco calendario di eventi e di attività al fine di promuovere il patrimonio archeologico e culturale a un pubblico sempre più trasversale e internazionale.
«Quello che abbiamo firmato è un accordo storico che unisce le principali realtà sarde – afferma Lilliu -. Con questa collaborazione puntiamo ad ampliare le possibilità di promozione dei nostri territori, proiettando il patrimonio locale in ambito nazionale e internazionale. Con la Fondazione Barumini metteremo a disposizione la nostra esperienza di gestione di un sito Unesco per rafforzare insieme ad un importante partner come la Fondazione Mont’e Prama, nuovi percorsi mirati a intercettare e rafforzare i flussi turistici».
I primi risultati si vedranno già con il mese di giugno. Un percorso che è solo agli inizi ma che, conclude Muroni, «rappresenta una significativa novità nel panorama sardo. La Civiltà nuragica, di cui Barumini è simbolo col suo sito Unesco, e i Giganti di pietra non possono essere mostrati al mondo se non in un’ottica di stretto collegamento e ideale continuità culturale». Una storia che da oggi si può raccontare insieme.
Riccardo Lo Re