Museo Sámi Siida, il Museo Europeo del 2024
Il criterio preso in considerazione è quello dell’impatto sociale da parte dell’istituzione. Gli European Museum of the Year Awards premiano la Finlandia, seguita da Estonia, Polonia, Grecia e Inghilterra. Dell’Italia, nessuna traccia
I premi istituiti nel 1977, hanno premiato il Museo Sámi Siida, Museo Nazionale del popolo Sámi in Finlandia. Celebrativi i musei che lavorano per i valori del Consiglio d’Europa: il rinforzo della democrazia, la promozione dei diritti umani, l’investimento nella sostenibilità e la cooperazione comunitaria; gli European Museum of the Year Awards hanno eletto l’istituzione di Inari, città finlandese, per la sua capacità di promozione del dialogo culturale, la creatività e, soprattutto, per le pratiche di conservazione etica del museo indigeno. “Il museo permette una partecipazione etica e pratiche di conservazione inclusive. Durante il suo processo di rinnovamento, il nuovo museo Sámi ha sviluppato un’ampia rete di cooperazione con varie associazioni Sámi, associazioni di artigiani e istituzioni educative, con le quali ha realizzato progetti di ricerca, raccolta dati e sviluppo“. Essendo l’unico museo europeo a conservare attivamente l’eredità dei Sámi, detiene un patrimonio di secolare importanza. In fin dei conti il popolo Sámi è l’unico superstite nativo d’Europa. Le loro terre ancestrali infatti, etimologicamente chiamye Sápmi ma per decenni dispregiativamente soprannominate Lapponia, si estendono tra Russia, Estonia, Norvegia e Svezia, oltre che sulla Finlandia. Pur essendo abusato da secoli proprio dalle quattro nazioni entro i quali confini vive, o meglio sopravvive, tutt’ora; l’ammirevole istituzione vanta un successo sempre più proficuo. La direttrice del museo Taina Pieski chiarisce apertamente: siamo così felici di vedere come la nostra storia Sámi risuoni con l’intera comunità museale europea e con le persone di tutto il mondo.
Sibilla Panfili