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Musica in edicola, la nuova frontiera del collezionismo discografico

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30/03/2020

I big dell’editoria e una miriade di piccoli e dinamici gruppi editoriali scelgono artisti della discografia popolare e la rendono disponibile

La crisi del mercato discografico, il dilagare della musica liquida, l’anacronismo dei compact disc, la fruizione della musica attraverso telefoni e tablet sono alla base di una profonda trasformazione in atto già da qualche tempo. I negozi tradizionali di dischi sono ormai merce rara e anche le grandi catene librarie o tecnologiche hanno drasticamente ridotto lo spazio dedicato alla musica nei loro punti vendita. Ecco perché un business alternativo, o meglio una veicolazione alternativa di un business preesistente, ha trovato terreno fertile. La pubblicazione di dischi, inizialmente cd, iniziò in Italia e nel mondo alla fine degli anni Novanta con numeri assolutamente da capogiro. Le edicole allora erano 100 mila a coprire l’intero territorio nazionale. Oggi sono circa 30 mila, ma nel frattempo sono diventati veri e propri empori dove puoi acquistare quasi di tutto: dai libri ai dvd, dai giocattoli a gadget di varia natura.

Così, mentre è praticamente impossibile trovare copie fisiche dei vari album in circolazione, il meccanismo della collezionabilità praticato dalle iniziative editoriali in edicola acquista un valore di mera sopravvivenza per la musica. I principali attori di questo film sono Mondadori, RCS, De Agostini, il gruppo Espresso e una miriade di nuovi piccoli ma dinamici gruppi editoriali. Scelgono artisti con una discografia ricca e popolare e la rendono disponibile su base settimanale o quindicinale solo ed esclusivamente sul canale edicola, a prezzi molto competitivi e con prodotti che riproducono al 100% qualità e aspetto di quelli che una volta erano venduti nei negozi tradizionali, perlopiù arricchiti da contenuti editoriali extra, come foto, testi e memorabilia.

Ecco che la fama di Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd, Jimi Hendrix torna a brillare in iniziative editoriali spesso anche molto lunghe, che si protraggono per mesi, a volte addirittura un anno intero. Ma non è solo un fenomeno legato alla musica internazionale, in edicola si possono trovare anche le discografie di Vasco, Baglioni, De Gregori, Lucio Battisti, Dalla e tanti altri. Di solito il prezzo di vendita al pubblico della prima uscita è politicamente basso e spazia dai 7,99 ai 9,99 euro, salvo poi salire a un più congruo 12,99 o 16,99 euro a seconda che si tratti di supporto in cd o vinile. Protagonista principale del comparto vinile è la celebre azienda italiana De Agostini, che nella sua politica predilige serie molto lunghe, superiori alle 30/40 uscite e non disdegna iniziative editoriali dedicate ai generi musicali come il blues, il jazz, il prog, ecc.

La vendita di musica in edicola è un fenomeno che ha trovato terreno molto fertile in Italia, ma è praticata con alterne fortune anche in Francia, Spagna e Regno Unito in Europa, e occasionalmente in Giappone. È interessante analizzare la curva di risposta del pubblico a queste iniziative. Dopo gli exploit iniziali legati al prezzo della prima uscita particolarmente basso, si assiste a una caduta sulla seconda uscita che se contenuta può generare un effetto molto positivo sul prosieguo della cosiddetta “patrimoniale”.

L’assestamento sulla quantità del pubblico che deciderà di proseguire nell’acquisizione dei successivi fascicoli avviene intorno alla quarta, quinta uscita e spesso rivela numeri assolutamente imprevedibili. L’edicola funziona da amplificatore in questo senso e ha la capacità di raggiungere un pubblico assolutamente più esteso ed eterogeneo di quello che frequenterebbe un negozio di dischi. Naturalmente la risposta del pubblico e di conseguenza i volumi di vendita variano molto a secondo dei prodotti offerti, ma in questi ultimi tempi si sono registrati numeri a volte difficili da spiegare.

Ed ecco che un album storico di Renato Zero o dei Pooh che in un anno nel mercato tradizionale può registrare vendite per magari 1000 copie, nella versione edicola, e per un periodo di disponibilità comunque limitato, a poche settimane arrivano a vendere tra le 15 e le 20 mila copie…  Il mercato della musica in edicola è destinato dunque a resistere alla crisi discografica ormai irreversibile in atto e chissà, le nuove ulteriori frontiere della veicolazione in edicola potrebbero essere a breve i podcast, sempre più al centro della scena. Queste registrazioni audio/video sono una sorta di versione audiolibri della musica raccontata, esaltazione dello storytelling che è alla base della preservazione e della condivisione della memoria storica.

 

Stella Fabiani

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