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Muzing, l’app d’incontri per chi ama l’arte

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04/09/2020

Il programma, disponibile sui principali app store, offre l’opportunità di condividere insieme la propria passione per i musei

«Ti va di andare al museo, uno di questi giorni?». L’avete mai sentita? Praticamente mai. Se si esce con qualcuno, le motivazioni sono spesso altre: il cinema, un bar, o una serata in un locale. Ma nel caso di un museo, è complicato. Ed è qui che entra in gioco Muzing, l’app creata da Aurélie Hayot e Timothy Heckscher. Sono i creatori di culturaliv.com, un sito davvero aggiornato su tutto ciò che ruota attorno al mondo dell’arte, offrendo un calendario completo degli appuntamenti in programma nei musei di tutto il mondo. Ma da qui a passare a un’app di incontri, non è proprio un passaggio così immediato. La scintilla è avvenuta, infatti, dopo la pubblicazione di una ricerca redatta dal National Endowment for the Arts. Lo studio sottolinea come una buona fetta di pubblico si rifiuti di andare al museo. E non per una mancanza di interesse, bensì perché non c’è nessuno che li accompagni.

Muzing, come funziona

Non è per niente facile uscire da questo stallo. A quella persona prima di tutto piace andare a una mostra? E se sì, che gusti ha? È disposta a prendere il treno o la macchina e dirigersi verso la città che ospita? Domande esistenziali che non si manifestano davanti alla scelta se andare a bere una birra, o uscire per il centro cittadino. Ma Aurélie e Timothy sono riusciti a trovare un buon compromesso. Un’app in grado di unire informazione (con una lista di tutti gli eventi nelle vicinanze), e condivisione. Qui non c’è più l’imbarazzo di chiedere a qualcuno se desidera andare a una mostra d’arte moderna o fotografica. Ci pensa Muzing. Ma prima, è necessario iscriversi. Dopo aver inserito il proprio nome, la data di nascita e una foto profilo, al secondo passaggio l’app cercherà di restringere il campo d’azione. Nell’area “Con chi vuoi andare alla prossima mostra”, si può mettere “single” o specificare di avere già un partner. Non è una domanda superflua. Muzing non vuole essere specificatamente un’app per trovare l’anima gemella (se ciò accadesse, ben venga). Il suo obiettivo è di riportare i musei al centro della vita sociale, e con un linguaggio che è diventato parte del nostro vissuto. Lo smartphone è diventato la nostra scatola nera; al suo interno si trova di tutto, i contatti, le passioni e i ricordi sotto forma di fotografie. Il telefono è, nondimeno, un mezzo di comunicazione essenziale nel corso della giornata. Uno strumento per esprimersi e raccontarsi. Uno degli ultimi spazi è rivolto proprio a una descrizione di sé. Qui ci vuole capacità di sintesi, ma sono sufficienti i vostri interessi, o magari il vostro percorso di studi. Dopodiché, il profilo è completo.

L’home page presenta nella parte superiore gli eventi più popolari su Muzing. Non tutti hanno la possibilità di volare a Parigi o New York. Da questo punto di vista, attivando la geolocalizzazione, Muzing seleziona le mostre attive nelle vicinanze, con tutte le informazioni sul luogo, gli orari d’apertura e il giorno di chiusura dell’evento. E ancora non si è parlato della vera novità di Muzing, lo “swipe”. In quello spazio compaiono i profili che, a seconda dei dati inseriti in fase di iscrizione, potrebbero essere interessati a condividere una giornata al museo.

 

Riccardo Lo Re

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