L’intelligenza artificiale entra nelle nostre case

Il futuro è già arrivato, e i robot che immaginavamo muoversi per le nostre case non sono più fantascienza, ma da tempo realtà. E sull’onda di questa rivoluzione tecnologica (e di costumi), i robot si evolvono, si adattano alle nostre abitudini e si adeguano alle nostre necessità.

Fra i tanti progetti innovativi che si servono di queste nuove “creature”, sta per arrivare nelle nostre case NAO, un simpatico robottino con un’interfaccia software che promette di prendersi cura di noi, della nostra sicurezza e di farci risparmiare, controllando le utenze domestiche e i dispositivi che producono e consumano energia.

Con un occhio all’ambiente e uno al portafoglio, i ricercatori dell’Enea, in sinergia con SoftBanck Robotics, hanno sviluppato il progetto di un robot in grado di dialogare con i congegni presenti in casa (sensori di movimento, rilevatori di temperatura, termostati, elettrodomestici di ultima generazione, porte e finestre intelligenti) e segnalare eventuali malfunzionamenti, pericoli o sprechi. “NAO è una macchina che sa parlare molto bene con le macchine, ma può anche parlare con le persone – spiega Andrea Zanela, ricercatore al Laboratorio robotica e intelligenza artificiale dell’Enea – e fa da interfaccia con gli abitanti della casa. Grazie all’intelligenza artificiale, è in grado di riconoscere una serie di oggetti come degli occhiali. Potremo chiedergli di trovarceli, per esempio. A differenza degli altri, è un sensore che può girare per casa ed essere molto utile. Se ci dimentichiamo una pentola sul fuoco, è in grado di riconoscere un pericolo e addirittura venire a cercarci per avvertirci”.

Basandosi su tecnologie domotiche, l’Enea ha perfezionato un “cervello” che attraverso due telecamere raccoglie i dati raccolti dai sensori sparsi per la casa e li analizza, individua malfunzionamenti dei sistemi elettrici, termici o perdite d’acqua e di gas, e suggerisce come ridurre i consumi e risparmiare. Ad esempio può rilevare quante volte si aprono le finestre e il conseguente spreco di riscaldamento, se abbiamo lasciato accesi la TV o il computer, o se ci siamo dimenticati di spegnere le luci in qualche stanza.

NAO ha le fattezze di un gioviale umanoide, è alto circa 60 cm, ed è in grado di dialogare in modo semplice con le persone: può ricordare a che ora prendere le medicine o fare una terapia, inviare i dati al medico, essere di stimolo ai bambini, che ne saranno inevitabilmente attratti, e di segnalare effrazioni alla sicurezza.

Per il momento il progetto è testato in via sperimentale in una dozzina di case nel quartiere romano di Centocelle, dove vivono altrettante famiglie che fungono da ‘pilota’ per questa tecnologia. L’obiettivo dei ricercatori dell’Enea è perfezionare il sistema e far entrare NAO in quante più case possibili: “Vogliamo creare consapevolezza per educare a comportarsi in modo energeticamente più virtuoso a casa propria. In due anni di sperimentazione abbiamo calcolato che una famiglia risparmia in media l’8%. Che in euro fa poca cosa, ma è un primo passo”.

Partendo dal concetto di casa intelligente, si possono utilizzare dispositivi “plug and play” inserendoli  nelle prese di corrente di elettrodomestici e installare sensori di movimento e di misura della temperatura, monitorando porte e finestre. Funziona tutto via wireless grazie a un codice open che comunica con una centralina, rilevando i consumi. La Energy box pensa al resto: “I sensori che utilizziamo sono quelli disponibili sul mercato a prezzi ormai molto bassi – dice Stefano Pizzuti, ingegnere responsabile del laboratorio Smart cities and communities dell’Enea, – si va dai 10 euro fino a un massimo di 50. Noi abbiamo sviluppato il ‘cervello’ che raccoglie tutti i dati e li elabora per sapere cosa consuma di più e perché. Suggerendo come fare a consumare meno”.

L’obiettivo successivo sarà riuscire a orientare i nostri consumi in base ai suggerimenti dell’AI, continua Pizzuti, “andiamo verso il mercato dinamico dell’energia, non la classica tariffa trioraria, ma informando i cittadini la tariffa sarà impostata su quando conviene di più adottare comportamenti in base al costo. Faccio un esempio, potrò dire al sistema: ‘Voglio la lavatrice fatta per le otto di sera, decidi tu quando’. E lui deciderà in base al prezzo ma anche senza creare picchi di domanda tutti insieme”.

Questo significa anche condividere i dati sui nostri consumi al mercato, ma il nuovo Gdpr (il regolamento europeo sulla protezione dei dati), tratta i dati domestici come dati sensibili con particolare riservatezza. I dati sono consultabili da pc, via app da smartphone e smartwatch, e con gli stessi dispositivi potremo da remoto accendere o spegnere elettrodomestici e luci, o trovare la casa calda e la cena pronta quando rientriamo.

L’intelligenza di NAO in futuro potrà essere estesa al contesto urbano: “I modelli smart messi a punto – sottolinea Mauro Annunziato, responsabile della divisione Smart Energy dell’Enea – intervengono su tutti i livelli, dalla singola abitazione agli edifici fino all’intero contesto urbano. Alla base della smart city c’è un sistema di sensori e interfacce che permettono l’interconnessione di reti di illuminazione pubblica, trasporti ed edifici. Questi nuovi servizi consentono di migliorare la qualità della vita e di rendere la città più sostenibile inclusiva e sicura”.

Pertanto aspettiamo che NAO entri nelle nostre case, che il suo prezzo diventi accessibile, e iniziamo ad attrezzarci… perché il futuro è già qui…

 

Nathalie Anne Dodd

 

 

 

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