Martedì 6 agosto alle 18 visita guidata con le curatrici Chiara Gatti ed Elisabetta Masala

E’ certamente un’occasione unica poter accedere alla nuova proposta del Man di Nuoro guidati dalla direttrice e curatrice Chiara Gatti e dall’altra curatrice Elisabetta Masala. L’appuntamento è per martedì 6 agosto alle 18 e stiamo parlando di “Diorama- generazione Earth”, un’iniziativa che intende stimolare un dialogo critico sulla nostra posizione all’interno della biosfera, incoraggiando una rinnovata relazione con il pianeta. In questo caso gli artisti fungono da catalizzatori per un cambiamento radicale, immaginando un futuro inclusivo e rispettoso di tutte le forme di vita. La mostra si propone di essere un viaggio attraverso visioni del mondo che sfidano il confine tra reale e artificiale, naturale e innaturale. In un’epoca di profondi cambiamenti ecologici e sociali, DIORAMA – Generation Earth è un invito a riconsiderare la nostra connessione con la Terra e a partecipare attivamente alla sua reinvenzione. La mostra estiva del MAN trasforma il museo in un ambiente dinamico e sensibile, simile a un gigantesco diorama. Attraverso un percorso che esplora narrazioni e visioni, la mostra riflette su tematiche ecologiche e sociali contemporanee, invitando a ripensare il nostro rapporto con la natura e le sue rapide trasformazioni. Il concetto di diorama viene utilizzato per creare spaccati di mondi naturali e innaturali, mescolando elementi reali e artificiali in modo da rendere ambigua la distinzione tra ciò che è autentico e ciò che è generato dall’intelligenza artificiale. Questo setting induce una riflessione sulla nostra posizione nella biosfera e sulla necessità di trovare nuovi linguaggi per comunicare con il mondo non umano. Il percorso della mostra inizia con la sezione “L’Origine”, che esplora la genesi della terra e della galassia, trattando il concetto di natura attraverso le opere di vari artisti che imitano e reinventano il mondo naturale. Successivamente, la mostra affronta temi di mimesi e rappresentazione, con opere di artisti come Vanessa Barragão e Mariko Kusumoto che ricreano il mondo naturale attraverso tessuti e sculture, generando nuove realtà con un dinamismo insolito. Infine, la sezione dedicata a ibridazioni e eco-distopia esplora futuri possibili in cui gli ecosistemi alieni e le creature ibride sfidano la prospettiva antropocentrica, proponendo un mondo senza divisioni tra razze, generi e specie, con opere significative come quelle di Wangechi Mutu. Gli artisti selezionati, sia italiani che internazionali, includono Vanessa Barragão, nota per il suo uso di materiali riciclati e tessuti in opere che affrontano temi di sostenibilità, Christiane Löhr con la sua “Little Grass Dome” che esplora le forme naturali con materiali semplici, e Wangechi Mutu, che crea opere che mescolano umano, animale e vegetale in visioni distopiche e ibride.

Davide Mosca

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