Nasce il Bordighera Blu Park per tutelare e valorizzare l’ambiente marino ligure
Entro il 2025 c’è l’intenzione di istituire un’Area di Tutela Marina locale per la valorizzazione di Capo Sant’Ampelio
La rotta è tracciata e la destinazione di arrivo è ben chiara ed ha un nome: Bordighera Blu Park. Un ambizioso progetto triennale che ha l’obiettivo di tutelare, proteggere e valorizzare l’ambiente marino costiero ligure. Partendo prima di tutto dalla divulgazione di un concetto fondamentale: il mare è importante per ogni aspetto della vita umana. L’iniziativa firmata dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla biologa marina Monica Previati è stata possibile grazie al supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando Simbiosi e con la collaborazione del Comune di Bordighera. Tutti i dettagli del progetto sono stati illustrati nel corso di un incontro di presentazione che si è tenuto nei giorni scorsi nella Chiesa Anglicana di del comune rivierasco. Al centro del progetto, che tocca la città di Bordighera, ci sono tre diverse aree marine, relativamente vicine, ma caratterizzate da habitat, profondità e peculiarità diverse: la prima, accessibile a tutti da riva, è quella di Capo Sant’Ampelio, un’area nota e caratterizzata da un’ampia biodiversità; la seconda è “I Tuvi”, un’area a circa trenta metri di profondità, ricca di biodiversità ma anche particolarmente colpita da reti e lenze abbandonate; infine “Le Bianche” è una zona profonda, poco conosciuta, accessibile solo ai subacquei più esperti, che si distingue per la presenza di specie rare, di estrema valenza scientifica ma anche di estrema bellezza.
«Conoscere il mare, puntare l’attenzione su quella fascia costiera che ogni estate viene presa d’assalto senza però conoscerne i delicati equilibri, è il primo fondamentale passo di questo progetto – racconta la biologa marina Monica Previati, ideatrice del progetto Bordighera Blu Park insieme a European Research Institute – Il mare è una risorsa naturale che appartiene a tutti, una ricchezza di cui abbiamo perso nel tempo la percezione, ma che possiamo recuperare tramite la conoscenza. Il progetto prevede infatti di investigare, scoprire, ma anche monitorare e proteggere tre diverse aree marine presenti di fronte all’abitato di Bordighera, aree di grande pregio ambientale, culturale, sociale ed economico, caratterizzate dalla presenza di specie protette, rare ed elencate in annessi internazionali. Il lavoro di recupero e valorizzazione previsto da Bordighera Blu Park rappresenta l’occasione per costruire un percorso condiviso e sostenibile di sviluppo».
Pratiche di pesca non sostenibile e inquinamento sono sicuramente un problema per l’intera area composta dai suoi tre ambienti che possono vantare un riconosciuto valore ecologico, naturalistico e turistico. Per questo i promotori del Blu Park ritengono sia necessario istituire un’Area di Tutela Marina locale gestita dal Comune di Bordighera al fine di garantire la rinaturalizzazione e la completa fruizione naturalistica dell’area di Capo Sant’Ampelio.
L’area sarà delimitata con boe fisse tutto l’anno e all’interno saranno vietati pesca e ancoraggio, mentre sarà sempre libera e aperta a tutti, in totale sicurezza, la balneazione con attività sportive come snorkeling, apnea, subacquea. All’interno dell’area di Tutela Marina locale saranno inoltre posizionati pannelli informativi che creeranno un percorso sottomarino, e saranno organizzate iniziative e attività legate alla divulgazione e valorizzazione. «Da anni ci impegniamo con attività di ricerca, divulgazione scientifica, promozione delle attività legate all’ambiente e al mare in particolare – spiega Franco Borgogno, responsabile del progetto Bordighera Blu Park per European Research Institute – Abbiamo pensato questo progetto con il preciso scopo di promuovere il territorio partendo dalla conoscenza e valorizzazione delle straordinarie risorse, quelle specifiche di Bordighera e del suo mare. Per tre anni lavoreremo con entusiasmo insieme a tutti coloro che localmente vorranno accompagnarci e coinvolgerci a loro volta nel lavoro quotidiano che già svolgono».
Non mancheranno, poi, le azioni di protezione come gli eventi di recupero delle reti fantasma a “I Tuvi” con la collaborazione di diving, subacquei e pescatori. I recuperi permetteranno di portare in superficie non solo pericoloso materiale inquinante, ma di documentare con fotografie e video un’area di estremo pregio. Allo stesso scopo prenderanno vita attività di divulgazione ed educazione rivolte a scuole, residenti e turisti, e sarà portata avanti una campagna di comunicazione che racconterà le bellezze del mare di Bordighera, anche di quello profondo, come “Le Bianche”, accessibile a pochi subacquei, così da far conoscere a tutti le bellezze di quest’area e promuovere ulteriormente il turismo subacqueo consapevole.
Davide Mosca