Nasce il Museo Ottocento Bologna: spazio espositivo e centro di ricerca per la pittura
Sarà inaugurato giovedì 20 aprile 2023 alle 18 il nuovo museo felsineo dedicato alla pittura bolognese a cavallo tra Ottocento e Novecento
Affaccerà su Strada Maggiore, avrà sede in piazza San Michele 4c, e aprirà le porte al pubblico il prossimo 20 aprile, su iniziativa della Fondazione Ottocento, istituita di recente dalla storica dell’arte e archivista Francesca Sinigaglia. Scopo del museo è quello di riabilitare e valorizzare l’Ottocento bolognese, periodo spesso dimenticato della pittura felsinea, mettendone in evidenza l’importante ruolo di incubatore di esperienze nel passaggio verso il Novecento. Il Museo Ottocento Bologna ospiterà una collezione permanente composta da 85 opere, divise per nuclei tematici (dipinti a olio, acquerelli, bozzetti e altri) e collocate in 12 sezioni espositive. Sono opere di artisti bolognesi quali Fabio Fabbi, Giovanni Paolo Bedini, Alfredo Protti, Luigi Busi, Mario De Maria e tanti altri, che hanno operato tra la metà dell’800 e i primi decenni del Novecento. Il museo, che non ha scopo di lucro, vuole essere anche un centro di ricerca: organizzerà infatti studi sui fondi già acquisiti (l’Archivio Emilio Oliviero Contini e l’Archivio Fabio Fabbi), attiverà dei tirocini formativi con l’Università di Bologna e assegnerà una borsa di studio annuale rivolta agli studiosi del settore.
La collezione di 85 opere
Si inizia con una collezione permanente di 85 opere tra dipinti a olio, acquerelli, disegni e bozzetti, in rappresentanza di un periodo artistico che dalla metà dell’Ottocento si prolunga a comprendere le tendenze e i generi che si sono alternati dalla pittura storica al Naturalismo, all’Orientalismo al Simbolismo e alla Secessione, con focus sulla ritrattistica (dove spicca la serie dedicata ai personaggi dell’arte di Gino Marzocchi) e sui lavori a tema religioso.
Si passerà così dall’impostazione accademica di Andrea Besteghi al passatismo delle opere ispirate al Settecento all’adesione di un gruppo di pittori alla rappresentazione dal vero, con l’esposizione di due dipinti inediti di Luigi Busi (1837 – 1884) e un olio di Luigi Serra (1846 – 1888), di cui il museo conserva anche un fondo di quarantasette disegni.
La sezione dedicata al Naturalismo esporrà due paesaggi di Coriolano Vighi (1845 – 1905), soffermandosi al contempo sul lavoro dell’autodidatta Luigi Bertelli (1833 – 1916). A cavallo dei due secoli spiccano le opere di Fabio Fabbi, Augusto Majani e Alfredo Savini, protagonisti della sezione Fin de Siècle. La sala dedicata al Simbolismo presenterà diverse opere di Augusto Sezanne (1856 – 1935), mentre a rappresentare la Secessione saranno artisti come Carlo Corsi, Emma Bonazzi (esponente di spicco del Déco bolognese), Guglielmo Pizzirani, Giovanni Romagnoli.
Sibilla Panfili