Nasce il primo sito per verificare le notizie sul coronavirus
I ricercatori di diverse università hanno realizzato un portale con l’obiettivo di combattere le fake news sul Covid-19
Creano danni e false aspettative. Alimentano un clima di sospetto diffuso e rendono la situazione ancor più difficile da gestire. Sono le bufale, false notizie che nascono e si espandono a macchia d’olio sui social e sulle chat. Un fenomeno decisamente pericoloso, soprattutto nel bel mezzo di una emergenza legata a una pandemia che sta mettendo il mondo in ginocchio. Per questo adesso nasce il primo sito di Fact Checking: si chiama CoronaCheck ed è interamente dedicato alla verifica scientifica delle notizie relative al coronavirus. A realizzarlo è stato un team di ricercatori del Dipartimento di Data Science di Eurecom (Francia) e della Cronell University (Usa), con la collaborazione della John Hopkins University (Usa). Per verificare le notizie, tramite una sorta di motore di ricerca, il sito si basa sui dati ufficiali provenienti dall’Organizzazione mondiale della sanità e dai governi di Italia, Australia, Taiwan, Cina e Canada.
In Italia è stato anche l’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti, a promuovere il sito di Fact Checking che combatte le numerose fake news. Il motivo è molto semplice: con la diffusione del coronavirus è stato registrato un preoccupante picco di disinformazione generato dalla diffusione di false notizie sull’origine e sugli effetti del Covid-19. Bufale che non fanno altro che creare disinformazione e allarmismo e, allo stesso tempo, far crescere la rabbia sociale. Anche Andrea Martella, sottosegretario con delega all’Editoria, è intervenuto per sottolineare l’importanza della lotta alle fake news, in particolare in un momento come questo. «Sin dall’inizio di questa drammatica vicenda – ha detto Martella – ho fatto appello ai cittadini a informarsi esclusivamente attraverso i siti ufficiali del governo, delle istituzioni sanitarie, le testate giornalistiche nazionali e locali e le agenzie di stampa, perché in momenti come questi l’accreditamento delle fonti, la professionalità degli operatori dell’informazione, la completezza e la credibilità dei contenuti informativi fanno la differenza. Penso che sia necessario che tutti, compresi i grandi operatori del web, facciano la loro parte per isolare le fake news che giocano contro l’interesse collettivo».
Dario Budroni