Nivola: Sandscapes – L’omaggio di New York al grande artista sardo
La sede americana di Magazzino Art Foundation presenta un’importante retrospettiva su Costantino Nivola
Un filo ideale per unire ciò che la pandemia ha diviso. Orani e New York, Italia e Stati Uniti tornano ad avvicinarsi, ristabilendo nel nome dell’arte e dell’architettura quel collegamento fra continenti che era stato interrotto. Artefici di questa stagione di rinascita sono le opere di Costantino Nivola, l’artista sardo che ha fatto degli Stati Uniti la sua seconda patria e che, ancora oggi, a 33 anni dalla sua scomparsa, è una presenza di indiscusso valore per il mondo dell’arte, dell’architettura e del design. Grazie alla sua visione innovativa, Nivola ha saputo rendere universali tecniche ispirate all’iconografia sarda, diventando un modello per generazioni di creativi.
Di New York, Nivola ha assorbito le tendenze artistiche e i fermenti culturali, lasciando un segno indissolubile nell’architettura della città. Un segno apparentemente fragile e volatile, poiché tracciato nella sabbia, è il protagonista delle sue opere più conosciute negli Stati Uniti, dove approdò nel 1939 con la moglie Ruth Guggenheim per sfuggire alle leggi razziali in vigore in Europa durante la Seconda guerra mondiale. Superati i primi tempi, magri e nostalgici, l’incontro con personalità di spicco come Le Corbusier e Willem de Kooning diventa catalizzatore del nuovo percorso artistico di Nivola: a New York darà vita a una serie di opere, alcune imponenti, avvicinandosi alle nuove correnti del Modernismo americano. L’artista entrerà molto presto a far parte della scena newyorkese, circondandosi di amici influenti come Jackson Pollock, Lee Krasner e Saul Steinberg.
Nivola: Sansdscapes, la grande retrospettiva a New York
Con un omaggio al periodo compreso fra gli anni ‘50 e ’70, ha appena aperto i battenti a New York la mostra Nivola: Sandscapes, realizzata da Magazzino Art Foundation, la sede americana della fondazione sarda. Si tratta di oltre 50 opere, alcune mai viste prima d’ora, provenienti dal patrimonio della famiglia dell’artista e da importanti prestiti istituzionali e privati. Fra i progetti esposti si possono ammirare quello per l’iconico showroom Olivetti sulla 5th Avenue, il Bridgeport Post, il Bolling Federal Building a Kansas City, la Janesville Gazette e la William E. Grady Vocational High School a Brooklyn, solo per citarne alcuni.
“A Magazzino, ci proponiamo di aprire un dialogo di scambio artistico tra gli Stati Uniti e l’Italia. Nivola è una figura seminale nella storia del Modernismo, e allo stesso tempo è un caso di studio dinamico per comprendere l’esperienza degli immigrati italiani in America nel dopoguerra”, afferma il direttore Vittorio Calabrese. “La mostra esamina le ispirazioni che hanno informato la sua pratica artistica, compreso l’uso dell’iconografia sarda, la sua formazione in design e il suo interesse nel creare opere d’arte impregnate di cultura americana. Stiamo considerando Nivola alla luce del nostro momento attuale, sull’orlo di un cambiamento significativo che ci richiede, come museo e come società, di sostenere l’importanza dell’arte e degli artisti nella vita civile”.
Il Sandcasting e l’amore per il mondo naturale
Osservando i rilievi in sabbia, le sculture in cemento scolpito, le maquette, si può provare a comprendere l’impatto che il processo artistico di Nivola ha avuto sulla architettura urbana moderna e il design. Nelle tecniche di sandcasting che l’artista sviluppò alla fine degli anni Quaranta, si fondono l’interesse per la scultura, la pittura, le tradizioni e la figura umana. Modellando la sabbia umida e compattandola in stampi, Nivola riempiva il negativo con una miscela di gesso e sabbia, che una volta asciugati davano vita a forme scultoree astratte che rivelavano il suo interesse per il mondo naturale. L’artista continuò a sviluppare la sua tecnica sperimentando nuovi e diversi materiali: la sostituzione del gesso con cemento, ad esempio, gli permise di creare rilievi di grandi dimensioni.
Parallelamente alla mostra è stato realizzato con la casa editrice Ilisso il film The Sandman, e con The Cooper Union si è dato il via alla ristampa della pubblicazione Nivola a New York: Figure in the Field, che presenta tutti i progetti pubblici di Nivola nella città. Come sottolinea Armando Varricchio, Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti: “Oggi, la visione di Costantino Nivola è più rilevante che mai, visto che con le sue opere ha umanizzato spazi pubblici e paesaggi urbani per creare un senso d’identità civica e di comunità”. La mostra è curata da Teresa Kittler e Chiara Mannarino della Scholar-in-Residence 2020-21 di Magazzino, ed è organizzata in collaborazione con la Fondazione Nivola e con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Washington D.C.
Nathalie Anne Dodd
Credits: museo nivola