Novantanove scalini a Vøringfossen
Le cascate più famose della Norvegia saranno visitabili attraverso un ponte e un hotel dalla vista mozzafiato
Attraversare le cascate di Vøringsfossen sarebbe come camminare sopra un abisso. Scoperte dalla maggior parte dei curiosi “solo” nel 1821, hanno una caduta libera di 145 metri e una totale di 182. Per questo motivo, sono diventate presto una delle attrazioni turistiche più famose di tutta la Norvegia. E da oggi, è possibile ammirare le loro acque impetuose come mai prima d’ora.
I novantanove scalini che collegano le due estremità della cascata di Vøringsfossen sembrano infatti fluttuare nel vuoto sopra le acque, e la transizione teatrale tra il fiordo e l’altopiano garantisce allo spettatore una vista da fiaba sulle montagne nebbiose e la vallata sottostante. Progettato dall’architetto Carl-Viggo Hølmebakk, il nuovo ponte che collega i due lati della valle di Måbødale è costituito da un’impalcatura moderna lunga quasi 50 metri, pensata per fondersi con l’ambiente circostante ed il suo contesto naturale e idilliaco. «La costruzione del ponte è stata influenzata da diverse condizioni – ha dichiarato Hølmebakk -. Era necessario che fosse sicuro e solido; e doveva amalgamarsi bene con la vecchia strada storica e il paesaggio e, naturalmente, enfatizzare lo scenario e l’esperienza per gli escursionisti». Il ponte, in costruzione dal 2015, è solo una parte di una serie di nuove infrastrutture che mirano a rendere il luogo ancora più attraente per i visitatori. L’intero progetto, che include non solo piattaforme panoramiche e nuovi sentieri, ma anche un hotel e un caffé con vista, costerà oltre 4 milioni di dollari e dovrebbe essere completato entro il 2022.
L’estetica del ponte di Vøringsfossen è un richiamo alla lunga tradizione romantica norvegese e al suo folklore, come ha dichiarato lo stesso architetto. «Non è l’architettura, la parte principale, ma la bellissima natura e la cascata». La tradizione norvegese è, infatti, da sempre influenzata dai paesaggi mozzafiato e dalla natura incontaminata: basti pensare che il compositore Edvard Grieg possedeva una baita proprio vicino alle cascate e non mancava mai di visitarle, di certo per trarre ispirazione per le sue celebri composizioni, tra cui ricordiamo Il Mattino e Nell’antro del re della montagna.
Francesco di Nuzzo