Dallo scavo della Regio IX sono emerse importanti testimonianze d’un cantiere in piena attività

Dalla sua fine il mito di Pompei non ha mai smesso di brillare con le continue e infinite scoperte che sono state fatte dagli archeologi. Uno scrigno immenso di storie e tesori che continuano a fornire tasselli fondamentali per la ricostruzione di una memoria antica. Ed è proprio degli scorsi giorni la notizia di una nuova importante scoperta scaturita dai lavori in corso di scavo della Regio IX nel Parco Archeologico di Pompei. Nello specifico sono emerse importanti testimonianze di un cantiere in piena attività: strumenti di lavoro, tegole e mattoni di tufo accatastati e cumuli di calce.
«Il cantiere – hanno commentato gli studiosi – era attivo fino al giorno dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., che iniziò intorno all’ora di pranzo e durò fino alla mattina del giorno successivo. Lo scavo nell’area in questione, finalizzato alla regimentazione dell’assetto idrogeologico lungo il confine tra la parte scavata e quella non scavata della città romana, sta attestando la presenza di un cantiere antico che interessava tutto l’isolato. Particolarmente numerose sono le evidenze dei lavori in corso nella casa con il panificio di Rustio Vero, dove è stata già documentata negli scorsi mesi una natura morta con la raffigurazione di una focaccia e un calice di vino. L’atrio era parzialmente scoperto, a terra si trovavano accatastati materiali per la ristrutturazione e su un’anta del tablino (ambiente di ricevimento), decorato in IV stile pompeiano con un quadro mitologico con “Achille a Sciro”, si leggono ancora oggi quelli che probabilmente erano i conteggi del cantiere, ovvero numeri romani scritti a carboncino. L’atrio era parzialmente scoperto, a terra si trovavano accatastati materiali per la ristrutturazione e su un’anta del tablino (ambiente di ricevimento), decorato in IV stile pompeiano con un quadro mitologico con “Achille a Sciro”, si leggono ancora oggi quelli che probabilmente erano i conteggi del cantiere, ovvero numeri romani scritti a carboncino, facilmente cancellabili a differenza dei graffiti incisi nell’intonaco».
Grande anche la soddisfazione del ministro Gennaro Sangiuliano: «A Pompei non tutto si è svelato nella sua piena bellezza. Tanto materiale deve ancora poter emergere. Nell’ultima Legge di Bilancio abbiamo finanziato nuovi scavi in tutta l’Italia e una parte importante di questo stanziamento è destinata proprio a Pompei. Mi ha fatto molto piacere quando il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel, ha ricordato che, mai come in questo momento, sono attivi così tanti scavi nel sito: possiamo dire che è un record degli ultimi decenni. Allo stesso tempo stiamo lavorando anche su altri fronti. Nei mesi scorsi il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ceduto al Ministero della Cultura lo Spolettificio di Torre Annunziata, dove nascerà un grande museo di raccogliere tutti questi reperti».

Davide Mosca

Foto per gentile concessione del Ministero dei Beni Culturali

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