La fotografa di origini sarde proporrà una selezione delle sue fotografie alla Palazzina Marfisa d’Este di Ferrara

Molti pensano che basti uno scatto per essere fotografia. Tecnicamente è così. Ma dietro a quel gesto c’è uno studio che incide sul significato di quanto si vuole raccontare. Bisogna solo scavare affondo ai codici (dal tipo di esposizione, l’obbiettivo, fino alla scelta cromatica) per trovare il messaggio che intende trasmettere l’immagine. Un concetto che verrà messo in mostra all’interno della Palazzina Marfisa d’Este, già sede di altrettanti scatti di Claudio Koporossy. Arianna di Romano, sarda ma residente in Sicilia, sarà al centro di Oltre lo sguardo, in programma dal 20 febbraio fino al 12 giugno. La fotografa, residente nel borgo di Gangi, è conosciuta per alcuni reportage tra cui quello compiuto all’interno della comunità rom di Carbonia. Ma la sua carriera non si è fermata alla sola Sardegna. I suoi viaggi l’hanno portata a scoprire le periferie di Sarajevo e Belgrado, fino a realizzare dei servizi nel sudest asiatico, dove ha saputo descrivere gli usi e i costumi delle popolazioni locali, trasformando le loro storie in immagini.

I dettagli

Chi avrà l’occasione di andare a Ferrara scoprirà quanto la fotografia sia capace di regalare degli scorci di realtà invisibili ai nostri occhi. «Con le mie foto – afferma Arianna di Romano – ho voluto raccontare frammenti di umanità raccolti in giro per il mondo. Di questi viaggi, di queste persone mi porto dentro lo sguardo che scava nell’umanità che amo, degli ultimi, dei dimenticati. È questa umanità che il mio obbiettivo vuole rappresentare. Ci saranno anche due scatti della casa circondariale di Caltagirone, ultima tappa del mio viaggio. Un viaggio in Sicilia, dietro le sbarre. Di solito, per la mia professione, rivolgo lo sguardo al di fuori. Per una volta il mio sguardo si è posato sugli spazi interni, per documentare la situazione in spazi non conosciuti». Proprio questi scatti possono aiutare a creare uno spazio di confronto e di riflessione, anche grazie alla presenza dell’artista che a Ferrara esporrà le sue opere al pubblico.

«La mostra – conclude l’assessore Marco Gulinelli – arricchirà ulteriormente la ricca offerta culturale cittadina, che si compone anche della mostra di Filippo De Pisis al Castello, l’allestimento nel cortile interno con le opere di Sara Bolzani e Nicola Zamboni, il Nuovo Museo Schifanoia, completamente riaperto, le sculture di Sergio Zanni al Padiglione di Arte contemporanea, il museo della Cattedrale con il nuovo allestimento della Madonna della Melagrana e il recente restauro della Sacra Famiglia del Cavalier d’Arpino».

Riccardo Lo Re

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