Da oggi la riproduzione di uno scheletro di una balena grigia di dodici metri fa bella mostra nello scalo romano Leonardo Da Vinci per sensibilizzare le persone alla tutela di questa specie
Ogni giorno migliaia di persone attraversano questi luoghi di vita e di passaggio. Quasi sempre di corsa magari per andare a prendere un taxi o una coincidenza per un altro volo. L’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma Fiumicino è uno dei più grandi d’Europa e il crocevia di persone di diversi Paesi e culture del mondo ne fanno il luogo ideale per la promozione e la sensibilizzazione di tematiche fondamentali per la sopravvivenza stessa dell’uomo. Uno sguardo distratto, poi lo stupore e la meraviglia per quell’installazione mastodontica e sospesa nel vuoto. “Grande Anima” questo è il nome dell’opera realizzata dall’artista Marcantonio e che rappresenta la riproduzione di una balena o meglio del suo scheletro, fa bella mostra di sé per invitare a riflettere sull’importanza della natura, dell’oceano in primo luogo e sull’esigenza di proteggerlo per garantire un futuro al pianeta. L’iniziativa è stata supportata da One Ocean Foundation che ha fornito un supporto scientifico all’iniziativa, fornendo contenuti sull’importanza dei cetacei, in particolare delle balene, e sul loro ruolo nella lotta ai cambiamenti climatici. Questi grandi mammiferi marini sono importanti serbatoi di carbonio e sequestrano grandi quantità di carbonio nei loro corpi durante la loro lunga vita, trasportandolo infine negli strati più profondi dell’oceano attraverso le loro carcasse, dove viene immagazzinato nei sedimenti marini. Inoltre, regolando il movimento dei nutrienti nella colonna d’acqua, le balene contribuiscono allo sviluppo e alla crescita del fitoplancton, responsabile della cattura di circa il 40% della CO2 rilasciata nell’atmosfera ogni anno. L’installazione è stata inaugurata negli scorsi giorni alla presenza di numerose autorità, tra cui il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, l’amministratore delegato Aeroporti di Roma, Marco Troncone, e il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma.L’opera d’arte contemporanea, dal forte impatto visivo misura dodici metri per un peso totale di oltre settecento chilogrammi. L’artista ha voluto animare l’interno dello scheletro di quella che rappresenta la riproduzione di una balena grigia attraverso l’utilizzo di lampade provenienti da tutto il mondo. Luci che illuminano l’imponente installazione ne costituiscono, come descritto dai promotori dell’iniziativa, l’anima ancora accesa, al contempo rappresentando la nostra società: se l’animale vive, dipende anche da noi. È un invito a riflettere su come la natura sia nelle nostre mani e dipenda dalla nostra cura, ricordandoci come la bellezza del mondo sia fragile e strettamente legata ai comportamenti umani.
Davide Mosca