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Orologi da investimento: Rolex e Patek Philippe

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16/10/2019

Le referenze su cui puntare per fare un investimento sui due marchi

Secondo gli esperti del settore, l’orologio è un bene di investimento su cui vale la pena puntare. Avvicinarsi al mondo degli orologi da investimento, però, è un’operazione da fare in modo prudente e professionale. Se, infatti, la passione per i segnatempo è una grande spinta verso il collezionismo, per riconoscere i veri orologi da investimento è bene conoscere modelli e mercato.

Orologi da investimento: qualche consiglio

Per capire quali saranno i prossimi modelli o le prossime referenze che potranno aumentare di valore, è bene anche conoscere il movimento dell’orologio. Da non trascurare il luogo (fisico o virtuale) dove acquistare gli orologi da investimento e quale garanzia sarà rilasciata al momento dell’acquisto. La cosa migliore, poi, è sempre esaminare gli orologi dal vivo: più se ne possono tenere tra le mani e guardare con attenzione, più la conoscenza dei dettagli e della loro linea temporale prenderà forma.

Se si è del tutto nuovi nel campo del collezionismo, gli esperti consigliano di non acquistare un orologio durante il primo anno. Meglio, invece, parlare con i rivenditori, partecipare a mostre e anteprime delle aste, conoscere gli sviluppi dei prezzi, seguire la community degli orologi su Instagram e iscriversi a numerosi blog e riviste. Il primo acquisto dovrebbe infatti essere guidato dalla passione, dato che difficilmente ci si separa dal primo orologio comprato.

Per quanto riguarda invece gli orologi da investimento, che quasi certamente aumentano il loro valore nel tempo, i due marchi che danno maggiori sicurezze sono Rolex e Patek Philippe.

Le referenze Rolex

La referenza vintage di Rolex in cima alla lista dei desideri del collezionista è forse la 6062 “Stelline”, che prende il soprannome dalle stelline che formano gli indici sul quadrante. Ciò che rende questo triplo calendario Rolex così speciale sono il suo design e il fatto che la produzione è stata limitata a poche centinaia di orologi, circa 350 in 10 anni. Presentata alla Fiera di Basilea nel 1950, la referenza 6062 è uno degli unici due modelli Rolex del periodo a presentare la complicazione del triplo calendario, insieme alla referenza 8171 “Padellone”. A differenza della 8171, però, la 6062 è stata alloggiata nella cassa Rolex “Oyster”, che protegge sia il movimento sia il quadrante da umidità e polvere, rendendo il segnatempo un must tra gli orologi da investimento.

Le referenze Patek Philippe

Per quanto riguarda Patek Philippe, la referenza dei desideri è la 2499, entrata in produzione nel 1951 a fianco della 1518. Ma mentre quest’ultima andava scomparendo dopo soli 13 anni di produzione, la 2499 sarebbe durata 35 anni, diventando la grande complicazione di riferimento del marchio.

La prima serie della nuova referenza 2499 aveva alcune caratteristiche comuni con la 1518: i pulsanti quadrati, le lancette, il quadrante e le cifre arabe applicate. Alla cassa era stata data una forma più all’avanguardia, dalle dimensioni aumentate, che le davano un’estetica più moderna e una maggiore presenza al polso.

La 2499 ha avuto quattro iterazioni e il livello di rarità dipende da quale serie si considera. Ad esempio, la scala tachimetrica è stata omessa dal quadrante delle serie 3 e 4, cosa insolita dato che l’orologio ha una funzione cronografica.

Tra le serie della 2499, come orologi da investimento la prima è la più rara e la più desiderabile. Lo stesso gruppo di orologiai ha infatti contemporaneamente terminato la produzione della 1518 e avviato la nuova 2499, il che significa, realizzando meno orologi di quest’ultima. In totale, attraverso quattro iterazioni e 35 anni, sono stati creati solo 349 pezzi della referenza 2499, ossia a circa 10 orologi all’anno.

La prima e la seconda serie sono durate solo quattro o cinque anni, rendendole le più rare di tutte. La 2499 più comune è la terza serie (1960-1978), che rappresenta circa la metà degli orologi realizzati. La quarta serie, infine, ha portato la referenza fino al 1985 e rappresenta circa un quarto del totale, con alcuni pezzi marcati come 2499/100.

 

Davide Passoni

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