Un filone che, in orologeria, non passa mai di moda: gli orologi tributo raccontano la storia sia di marchi centenari, sia di realtà più giovani

Spesso si accusano le marche di orologeria di avere scarsità di fantasia e di presentare con troppa frequenza e facilità segnatempo che ripropongono, in chiave moderna, pezzi presi dai loro archivi. I cosiddetti orologi tributo, però, sono spesso qualcosa di più di un semplice scimmiottare i best seller del passato. Le ragioni del marketing, per quanto presenti, lasciano spazio anche ad altro.

I perché degli orologi tributo

La ricerca del disegno originale, il lavoro su materiali e colori, l’attenzione per far sì che l’utilizzo di tecniche moderne non snaturi l’essenza dell’orologio sono processi per completare i quali i brand impiegano anni e risorse, sia economiche sia umane. Il risultato sono orologi tributo che solleticano l’appetito tanto dei collezionisti, quanto dei semplici appassionati, alla ricerca di segnatempo che ricordino loro in tempi che furono e che non hanno potuto vivere. Il filone degli orologi tributo non è certo nuovo, ma nel recente salone di Watches & Wonders Geneva e nelle presentazioni primaverili dei marchi che non hanno preso parte all’evento si sono visti diversi pezzi ispirati al passato. Ecco una selezione non esaustiva di alcune delle novità più interessanti, con le quali i brand mettono in comunicazione il presente con il passato.

Baume et Mercier Riviera

È un classico delle collezioni del marchio ginevrino, lanciato nel 1973 e ispirato dall’atmosfera leggera e gioiosa della vita estiva in Costa Azzurra. Dopo essere passato attraverso diversi restyling e complicazioni, quest’anno è arrivata la quinta generazione. Disponibile in tre misure, 36, 42 e 43 mm (cronografo), ha la classica cassa dodecagonale in acciaio con quattro viti sulla lunetta. Diverse le combinazioni di colori e cinturini in base alle referenze da uomo o da donna. Una bella proposta tra gli orologi tributo.

Cartier Cloche

La forma “cloche”, in italiano campana, entra nelle collezioni di Cartier nel 1920: se posto in orizzontale, l’orologio evoca la forma di un campanello da banco. L’orologio riprende i codici della Maison: la minuteria chemin de fer, i numeri delle ore che assecondano la forma asimmetrica del quadrante, la corona ornata da una pietra cabochon. Se indossato al polso, permette la lettura dell’ora nel prolungamento del braccio, se posizionato su un tavolo si trasforma in pendulette.

Chopard L.U.C QF Jubilee

Il nome dell’orologio deriva dal fatto di essere il primo segnatempo L.U.C in acciaio certificato dalla Fondation Qualité Fleurier, ente indipendente che testa la qualità degli orologi svizzeri. Le linee sono ispirate a quelle di un L.U.C degli anni 50; il quadrante a settori, usato anche in altri orologi tributo, è ispirato all’Art Déco e al Bauhaus ed è costruito attorno a cerchi concentrici. La cassa in acciaio ospita il movimento L.U.C 96.09-L e l’orologio è realizzato in soli 25 pezzi.

Corum Admiral 42 Automatic

Conosciuto da sempre come “l’orologio con le bandierine”, per via delle bandiere nautiche che costituiscono gli indici delle ore, è riproposto da Corum in versione Full Grey Monochrome in acciaio sabbiato, in versione acciaio e oro o solo acciaio. I primi due sono limitati a 100 e 50 pezzi, il terzo non è limitato. Su tutti i quadranti spiccano i classici gagliardetti nautici colorati e tutti gli orologi sono mossi dal calibro automatico CO 395 con riserva di carica di 42 ore.

Jaeger-LeCoultre Reverso Tribute Nonantième

Questo pezzo è annoverato tra gli orologi tributo perché celebra i 90 anni della collezione Reverso che identifica da decenni Jaeger-LeCoultre. La cassa in oro rosa incornicia un quadrante frontale argentato, nella cui parte inferiore il cerchio formato dal contatore dei piccoli secondi racchiude le fasi lunari. Sotto le ore 12 si trova il datario. Sul fondello in oro rosa vi sono due aperture: una per le ore semi-saltanti, una con un disco rotante che consente di visualizzare ore e minuti, parzialmente celati da una platina a tre quarti con lacca blu e piccole stelle dorate che raffigurano il cielo notturno. All’interno di un cerchio centrale, un sole e una luna indicano la notte e il giorno.

Longines Silver Arrow

Riedizione di un modello del 1956, questo orologio si distingue per la pulizia delle linee, l’assenza del datario, la lancetta dei secondi centrali e sia le lancette di ore e minuti, sia gli indici applicati, quasi identici a quelli dell’originale. Sul fondello è inciso il medesimo disegno del pezzo del ’56, un aereo supersonico che richiama la “Freccia d’argento” del nome. Mentre l’originale era a carica manuale, questo è invece mosso da un calibro automatico, alloggiato nella cassa da 38,5 mm.

Montblanc 1858 Split Second Chronograph LE18

Rivisitazione di uno storico cronografo militare Minerva da 46 mm degli anni ’30 questo segnatempo ha la sua particolarità nella cassa, realizzata nell’innovativa lega d’oro Lime Gold, un particolare quadrante color oro con elementi verdi a contrasto e un cinturino vintage coordinato in pelle di vitello nabuk verde. Come l’originale, ha una scala telemetrica esterna e un tachimetro base 1000 a forma di chiocciola al centro del quadrante. Un must tra gli orologi tributo,

Piaget Altiplano Origin

Le origini dell’Altiplano risalgono ai primi orologi ultrapiatti di Piaget nati dalla creazione del calibro 9P a carica manuale del 1957, all’epoca uno dei movimenti meccanici più sottili esistenti. Il nome deriva dall’omonima regione tra Perù e Bolivia nota per essere molto pianeggiante. Nella cassa in oro rosa o bianco da 35 mm di questa edizione, batte il calibro di manifattura 501P, visibile attraverso il fondello trasparente in vetro zaffiro.

Rolex Explorer 36

La cassa da 36 mm riprende le dimensioni dell’orologio che, nel 1953, fu presentato dopo la prima salita all’Everest da parte di Edmund Hillary e Tenzing Norgay. Rolex declina il suo re degli orologi tributo, nella sua edizione 2021, in una referenza in acciaio e in una in Rolesor giallo, abbinamento di acciaio Oystersteel e oro giallo. La visualizzazione delle ore Chromalight, al buio è più intensa e più duratura grazie all’esclusiva sostanza luminescente che ricopre indici e lancette.

Vacheron Constantin American 1921

Nel 1921, i ruggenti Anni Venti ispirarono al marchio la creazione di un orologio dal design all’avanguardia, prodotto principalmente per il mercato americano. Nel 2021, la Maison ne celebra l’anniversario con tre nuove interpretazioni, due in oro bianco e una in platino. Rimangono, naturalmente, i segni distintivi del quadrante ruotato di 45 gradi e della corona di carica posta tra ore 1 e ore 2. Tutta nuova la meccanica, con il movimento a carica manuale 4400 AS.

 

Davide Passoni

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