Per Natale regalatevi un albero plastic free
L’appello dei florovivaisti: gli abeti naturali rispettano l’ambiente e aiutano le piccole produzioni
Sono più belli e soprattutto rispettano la natura. Anche gli alberi naturali in vendita nei vivai, e che non sono frutto di deforestazioni, possono diventare il simbolo di un Natale plastic free. I numeri dell’associazione dei Florovivaisti Italiani parlano chiaro: la vendita degli alberi naturali è cresciuta del 10 per cento, con un giro d’affari di 30 milioni di euro, ma nonostante questo nelle case degli italiani continuano a entrare più abeti sintetici. Il rapporto è di 7 a 10, con un grave danno per l’ambiente. Per ogni albero di plastica di dimensioni medie, per esempio, occorrono 20 chili di petrolio e 23 chili di CO2 emessa nell’atmosfera. Poi bisogna calcolare il petrolio impiegato per il trasporto dalla Cina, che è il principale Paese di produzione. Per smaltire gli alberi di plastica servono ben due secoli. Dunque, meglio cambiare abitudini.
«Fortunatamente la sensibilizzazione verso i temi della sostenibilità ha aumentato la domanda per gli abeti naturali, cogliendo di sorpresa persino i produttori, tra i quali molti giovani che stanno ripristinando il florovivaismo nelle zone montane per soddisfare questa fetta di mercato in crescita – spiega Aldo Alberto, presidente di Florovivaisti Italiani -. Gli alberi italiani sono generalmente abeti rossi, diffusi soprattutto nelle Alpi orientali, e gli abeti bianchi dell’Appennino. In Italia la produzione si concentra in Toscana e in Veneto ma il nostro obiettivo è arrivare competere con la Germania, dove la coltivazione di abeti di Natale arriva a quasi 20 milioni di alberi prodotti».
Anche in questo caso è fondamentale contrastare la falsa comunicazione. «È importante combattere le fake news e ricordare ai consumatori che gli abeti natalizi non vengono sradicati dalle foreste ma provengono da aziende vivaistiche dove sono coltivati appositamente per il mercato delle feste e vengono piantati di nuovo, dopo la vendita – continua Aldo Alberto -. Preferirli a quelli sintetici aiuta lo sviluppo del comparto florovivaistico italiano, incrementando il reddito delle popolazioni che vivono in aree rurali. Inoltre, acquistando alberi naturali nei vivai si ricevono preziosi consigli sulla manutenzione professionale da qualificati florovivaisti. Vanno scelti esclusivamente gli abeti con radici, bagnando la zolla regolarmente e posizionando l’albero a debita distanza dai caloriferi. Dopo l’Epifania si potranno reimpiantare in giardino e chi vive in città e non ha uno spazio verde potrà riciclarlo facilmente, compostandolo, in modo che torni terriccio e completi l’equilibrio ecologico, o usarlo per accendere il barbecue».
Dario Budroni