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Per TAG Heuer e Porsche una partnership ad alta velocità

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15/03/2021

Firmano un accordo di collaborazione pluriennale in diversi ambiti, principalmente nei motori. E presentano il TAG Heuer Carrera Porsche Chronograph

Ci sono storie d’amore che sono fatte di lunghi corteggiamenti, non solo tra le persone ma anche tra i marchi. Brand che si frequentano con iniziative comuni per anni, se non per decenni, e che alla fine trovano un punto di contatto in una partnership, fortemente voluta da entrambi. È il caso di TAG Heuer e Porsche. Annunciato in anteprima mondiale in un evento online, lo scorso 4 febbraio, da Frédéric Arnault, Ceo di TAG Heuer, e da Detlev von Platen, del marketing di Porsche, l’accordo suggella un rapporto che fin dagli anni ’60 ha visto i due marchi incrociarsi in più occasioni: sui circuiti, nei film, durante eventi mondani o sportivi. Accomunati, fin dal principio, da un nome: Carrera.

Nel nome del Carrera

Ferdinand Anton Ernst Porsche fondò il marchio automobilistico che porta il nome della famiglia nel 1948, dopo essersi unito 22enne all’ufficio di ingegneria automobilistica del padre Ferdinand, nel 1931. Dopo soli 6 anni, nel 1954, un’auto Porsche ottenne una vittoria eccezionale nella Carrera Panamericana, la mitica corsa che si disputava sulle polverose strade del Messico. Per celebrare la partecipazione alla gara, Porsche chiamò Carrera il suo motore più potente dell’epoca. Pochi anni dopo, nel 1963, Jack Heuer, pronipote del fondatore della Maison, Edouard, creò il primo cronografo progettato per permettere ai piloti di leggere l’ora con un solo colpo d’occhio mentre erano alla guida. Come lo chiamò? Carrera, naturalmente. Questo segnatempo e i modelli più potenti di Porsche unirono così per la prima volta le due aziende nello spirito del Carrera (parola che in spagnolo significa “corsa”), a incarnare gli obiettivi e i valori di entrambe: ambizione, velocità, eccellenza tecnica.

Da Heuer a TAG Heuer

L’unione si consolidò ulteriormente sul finire degli anni ’60, quando Jack Heuer strinse un accordo di sponsorizzazione con Jo Siffert, pilota svizzero di Formula 1 e concessionario Porsche della città di Friburgo. In cambio di 25mila franchi, Siffert avrebbe dovuto mettere il logo Heuer sulla sua auto e sulla sua tuta e avrebbe potuto acquistare gli orologi all’ingrosso e rivenderli agli altri piloti, ottenendo così un profitto. Grazie a questo legame, Steve McQueen decise di sfoggiare il logo Heuer sulla sua tuta da corsa durante le riprese del film “Le Mans” nel 1970 («Guido la stessa macchina di Jo Siffert e voglio indossare la sua stessa tuta», disse), in cui era la volante di una Porsche 917. Le immagini del film, con McQueen che indossa l’Heuer Monaco, sono diventate tanto emblematiche da essere ancora oggi usate da TAG Heuer per le proprie campagne pubblicitarie. I motori sono quindi il terreno di gioco privilegiato da entrambi i marchi, come è ovvio che sia e come è testimoniato da un altro precedente importante. Insieme, Porsche e TAG Heuer (nome che il marchio svizzero assunse quando fu venduto al Gruppo TAG, a metà degli anni ’80) svilupparono e produssero il motore TAG-Porsche con il quale il team McLaren vinse tre titoli mondiali consecutivi di Formula 1: uno con Niki Lauda, nel 1984, e due con Alain Prost, nel 1985 e nel 1986. Arrivando ai giorni nostri, nel 2019 Porsche ha creato il proprio team di Formula E (il campionato mondiale FIA per automobili elettriche) con TAG Heuer come partner per il titolo e per la cronometria, avviando una collaborazione dalla portata ancora più vasta.

Un orologio con il DNA di Porsche

Visto il comun denominatore chiamato Carrera, poteva dunque mancare un orologio che unisse sotto questo nome entrambe le aziende? Naturalmente no: il TAG Heuer Carrera Porsche Chronograph è infatti il primo risultato creativo e commerciale della recente partnership. Basato sul design del TAG Heuer Carrera Sport Chronograph, con la caratteristica scala tachimetrica incisa sulla lunetta, l’orologio introduce una serie di caratteristiche ispirate al design della casa di Stoccarda. La scritta Porsche è incisa sulla lunetta e il suo font è utilizzato anche per gli indici; i colori Porsche rosso, nero e grigio (che ricordano anche i modelli storici di Heuer) sono incorporati in tutto il cronografo. La massa oscillante, ridisegnata in omaggio al volante delle fuoriserie tedesche, è in evidenza attraverso il fondello in vetro zaffiro e ha le scritte Porsche e TAG Heuer stampate. La lavorazione del quadrante con effetto asfalto è creata appositamente per questo orologio, mentre i numeri arabi della minuteria ricordano le cifre sul tachimetro dell’auto. Il cuore che batte nella cassa in acciaio da 44 mm dell’orologio è il movimento di manifattura Calibro Heuer 02, con riserva di carica di 80 ore.

Non solo motori

Le iniziative comuni tra i due marchi troveranno una declinazione anche in altre discipline sportive ed eventi come il golf e il tennis. Sul green, TAG Heuer ha sviluppato il suo smartwatch Connected, per il quale ha creato l’app TAG Heuer Golf, mentre Porsche gestisce attività golfistiche proprie, come la Porsche Golf Cup World Final. Dal 2015, inoltre, è sponsor del Porsche European Open. Il brand elvetico si unirà a entrambe le competizioni. In ambito tennistico, Porsche organizza il torneo Porsche Tennis Grand Prix di Stoccarda, del quale il marchio svizzero sarà orologio e cronografo ufficiale, oltre che cronometrista. Jack Heuer aveva come motto: «Il tempo non si ferma mai, perché noi dovremmo?». Ora, le due aziende lo hanno tradotto in una partnership che guarda al futuro sulle basi di un patrimonio comune.

 

Davide Passoni

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