Novantacinque anni. Un numero che racconta più di quasi un secolo di storia: è la misura del tempo in cui Pininfarina ha saputo trasformare l’ingegno italiano in un mito globale. Un nome che non è solo sinonimo di automobili da sogno, ma bandiera di uno stile che ha fatto dell’innovazione un’estetica, dell’artigianalità un metodo, e della bellezza una missione. Al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, con l’evento “Dal Mito al Futuro”, si è celebrata questa straordinaria avventura: una parabola industriale e culturale capace di connettere l’eleganza della tradizione con l’energia del cambiamento. Ad aprire la serata, i saluti delle istituzioni locali e nazionali hanno sottolineato quanto la storia di Pininfarina non sia solo patrimonio di un’azienda, ma di un intero Paese. Un esempio fulgido di collaborazione tra pubblico e privato per valorizzare le eccellenze italiane, rendendole faro e ispirazione per le generazioni future.
Il cuore pulsante della celebrazione è stato il dialogo condotto da Maria Latella con Silvio Angori, Vice Presidente e Amministratore Delegato dell’azienda, che ha ripercorso i momenti chiave di questa epopea industriale, da quando nel 1930 Battista “Pinin” Farina fondò la sua carrozzeria torinese, fino alla sua evoluzione in hub multidisciplinare globale. “Celebrare i nostri 95 anni – ha dichiarato Angori – significa onorare una storia fatta di creatività, innovazione e artigianalità, ma soprattutto riaffermare la nostra vocazione al futuro”.
E proprio il futuro è stato il filo conduttore del talk che ha dato il titolo all’evento. “Dal Mito al Futuro” ha riunito sul palco nomi di rilievo della scena internazionale per mostrare come la “cultura del progetto” – cuore della filosofia Pininfarina – continui a ridefinire orizzonti. Dall’energia nucleare sostenibile raccontata da Stefano Buono, CEO di newcleo, fino alla mobilità elettrica secondo Jesse Chao di Foxconn e Gurcan Karakas di TOGG, passando per l’immaginario di Pixar con Jay Ward, che ha rivelato l’influenza del design italiano nel mondo animato di Cars.
Felix Kilbertus, Chief Creative Officer di Pininfarina, ha infine offerto una riflessione sulla “tradizione del nuovo”, definendo il design come un dialogo continuo tra eredità e visione. “Pininfarina – ha detto – non si limita a disegnare forme: progetta significati, esperienze e possibilità. Per questo siamo pronti a modellare non solo auto, ma città, oggetti, spazi e persino emozioni.”
Durante l’evento sono stati presentati anche due importanti progetti editoriali che documentano l’anima e la traiettoria dell’azienda: il volume “Pininfarina 95 – Timeless Beauty”, un racconto per immagini e parole di un’estetica che attraversa il tempo, e il documentario “Pininfarina. Storia di una Leggenda”, in onda sulle reti RAI, che restituisce al grande pubblico la ricchezza di una narrazione fatta di visione e coraggio. A quasi un secolo dalla sua nascita, Pininfarina è oggi molto più di un marchio iconico del design automobilistico: è un laboratorio creativo, un crocevia tra ingegno e bellezza, tra sostenibilità e innovazione, tra radici profonde e ali spiegate verso il futuro. Nel silenzio ammaliato della sala, tra le curve scintillanti delle auto esposte e i racconti di chi oggi tiene viva la scintilla di un sogno iniziato nel cuore del Novecento, si è avuta la conferma che Pininfarina non ha mai smesso di essere quello che è sempre stata: un pezzo d’Italia che fa innamorare il mondo.
Davide Mosca