Potere femminile: dal divino al demoniaco al British Museum di Londra
Prima mostra nel suo genere, offre uno sguardo interculturale sulla profonda influenza degli esseri spirituali femminili all’interno della religione e della fede globali
Combinando scultura antica, manufatti sacri e arte contemporanea provenienti da sei continenti, questa mostra esplora la storia globale degli esseri spirituali femminili. Stiamo parlando di demoni, spiriti, santi, fate e tutto il resto qui. Dalle consorti sataniche agli dei della morte, questa mostra è un’esplorazione del potere duraturo della spiritualità femminile nel corso della storia. Ci sono oltre 70 oggetti unici da esplorare, tra cui pergamene dipinte dal Tibet, sculture romane, intricati amuleti egizi, stampe giapponesi e sculture in rilievo indiano. Particolari punti salienti includono una ciotola di incantesimo in ceramica (500-800 d.C.) con una prima immagine della donna demoniaca Lilith, ritenuta nella demonologia ebraica la prima moglie di Adamo e consorte di Satana, e una scultura contemporanea della formidabile dea indù Kali, sia temuto che amato per il suo potere e aggressività.
In che modo tradizioni diverse vedono la femminilità? Come è stata percepita l’autorità femminile nelle culture antiche? Per questi e altri approfondimenti, la mostra guarda a figure divine e demoniache temute e venerate per oltre 5000 anni. Dalla saggezza, passione e desiderio, alla guerra, alla giustizia e alla misericordia, la diversa espressione dei poteri spirituali femminili in tutto il mondo ci spinge a riflettere su come percepiamo oggi la femminilità e l’identità di genere.
L’adorazione di Pelé, la dea hawaiana dei vulcani, rivela come la sua capacità distruttiva sia venerata insieme alla sua capacità di creare. Il bodhisattva buddista della compassione, che trascende il genere ed è visualizzato in forma maschile in Tibet e femminile in Cina e Giappone, scopre l’importanza della fluidità di genere in alcune tradizioni spirituali. E la terrificante dea indù Kali, raffigurata nell’arte con una testa mozzata e una spada insanguinata, è onorata come la Grande Madre e liberatrice dalla paura e dall’ignoranza.
Migliorata dal coinvolgimento con i fedeli contemporanei, le comunità di fede e le intuizioni di collaboratrici di alto profilo Bonnie Greer, Mary Beard, Elizabeth Day, Rabia Siddique e Deborah Frances-White, la mostra allestita al British Museum di Londra fino al 25 settembre 2022 considera l’influenza del potere spirituale femminile e cosa significa la femminilità oggi.
Riunendo sculture, oggetti sacri e opere d’arte dal mondo antico ai giorni nostri e da sei continenti, la mostra mette in luce i molti volti del potere femminile – feroce, bello, creativo o infernale – e la sua influenza sismica nel tempo.
Il potere della femminilità in tutti gli ambiti
Questa mostra storica esplora la femminilità, il potere femminile e la rappresentazione delle donne nel corso della storia come esseri spirituali comandanti. Da divinità e dee a santi e demoni, la mostra considera l’incarnazione del potere femminile attraverso un’ampia gamma di esperienze umane. Sculture antiche, manufatti sacri e arte contemporanea indagano i diversi modi in cui la femminilità è percepita nel mondo, nella prima grande mostra incentrata sugli esseri spirituali femminili nella credenza e nella mitologia.
La mostra
La mostra esplora temi complessi dalla saggezza, passione e natura, alla guerra, alla misericordia e alla giustizia, anche attraverso “pensieri” video e audio. Le opere audiovisive sono sparse per la mostra per incoraggiare la discussione e la riflessione su alcuni dei temi centrali della mostra: Leyla Hussein, psicoterapeuta e attivista internazionale contro la violenza contro le donne, riflette sulle “Forze della natura”; Mary Beard, autrice e conduttrice televisiva classica, prende in considerazione “Passione e desiderio”; Elizabeth Day, scrittrice e presentatrice del podcast How To Fail, esplora “Magic and Malice”; l’ex maggiore dell’esercito britannico e avvocato per i diritti umani Rabia Siddique condivide i suoi pensieri su “Giustizia e difesa”; e la scrittrice, comica e conduttrice del podcast The Guilty Feminist, Deborah Francis-White indaga su “Compassione e salvezza”.
Sibilla Panfili